The Essential Techniques Day, il pastello secondo Laurie Basham, Vianna Szabo, Jessica Masters, Fiona Carvell, Teresa Saia, Gail Sibley, Greg Barnes, Wendy Schalen and Susan Kuznitsky.

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L’Essential Techniques Day si conferma sempre un elemento vincente per chi decide di partecipare agli eventi Streamline Publishing. 

Del resto il motto di Eric Rhoads, mente ideatrice di tutti gli eventi Streamline Publishing, non è menzioniero e recita:” “Embrace your failure”: un espediente psicologico molto forte che unito agli insegnamenti impartiti durante la convention, è in grado di migliorare drammaticamente il vostro viaggio nel mondo del pastello. 

Come ogni anno sono stati molteplici gli artisti che hanno reso l’Essential Technique Day “un must to do”. Gli artisti della terza edizione hanno affrontato temi disparati, realizzando dimostrazioni essenziali, con le quali hanno messo in pratica gli insegnamenti tecnico-teorici  illustrati. Tra gli argomenti trattati ci sono stati: i materiali, i concetti tecnici di values, hue e chroma, il tratto,  l’espressione del colore e il disegno e le proporzioni. Nozioni sempre impartite  senza peccare di  tirannia, in termini di generosità.

A frame from Susan Kuznitsky’s demo for Blick Art Materials

Fra gli artisti della giornata la la talentuosa Susan Kuznitsky  è stata la prima protagonista della dimostrazione per Blick Art Materials, proud Platinum Sponsor dell’evento. Kuznitsky ha realizzato una composizione utilizzando sia i pastelli soffici -prodotti sia da Blick Art Materials che i rinomati Sennelier- sia le matite a pastello -CarbOthello della Stabilo. 

Stabilendo come l’armonia dei colori sia importante con tutti i mezzi artistici Kuznitsky riconosce al pastello l’immediatezza che lo caratterizza e che a differenza di altri medium non necessita di pre-mescolare i colori fra loro,  togliendo in questo modo parte la freschezza delle vibrazioni del tratto tipico del pastello. 

A partire da un’immagine fotografica e da uno sketch realizzato in loco, Kuznitsky ha realizzato una composizione caratterizzata da vividi contrasti che ha sfumato con dei pastelli a matita con i quali ha realizzato un effetto traslucido che permettere di non offuscare i colori. Tra i suggerimenti impartiti dall’artista c’è quello di dipingere il più possibile dal vero partendo dal presupposto che:””È importante creare il modello di luce perché voi siete l’orchestratore, il capo della composizione”.

A frame from Laurie Basham’s materials presentation.

Un essential techniques day che si rispetti non sarebbe tale se non presentasse i materiali. Un compito che ha affrontato egregiamente Laurie Basham che ha passato in rassegna i diversi materiali implicati in questa tecnica:in primis i differenti tipi di pastello, la  carta, il fissativo, gli strumenti alternativi per stendere il colore, le superfici di sostegno e la modalità di conservazione delle composizioni realizzate a pastello.  In particolare la Basham ha trattato i pastelli in termini di consistenza e forma stabilendo la differenza fra pastello e gesso e considerando che, per via della concentrazione di pigmenti,  più la concentrazione è alta e più soffice sarà il pastello.

“ Ciò che distingue un disegno dalla pittura è che il rimo è composto da linee e il secondo da forme: con il pastello potrete fare entrambe le cose” ha dichiarato infine la Basham. Tra i consigli dispensati c’è quello di come pulire i pastelli: un procedimento che l’artista esegue setacciando i pastelli nella farina di mais che poi setaccia lasciando i pastelli perfettamente puliti.  

A frame from Vianna Szabo’s mark making demo.

Il tratto è l’elemento che meglio di tutti caratterizza il pastello poiché ne esalta le qualità tecniche a seconda della pressione esercitata e dall’angolazione tenuta del pastello stesso. È stata l’artista Vianna Szabo, originaria del Michigan, a dimostrare come: “con il pastello ogni tratto ha uno scopo”, ha dichiarato l’artista che ha mostrato diversi effetti realizzati mettendo in pratica quanto detto.

Nella sessione dimostrativa ha rappresentato una composizione semplice di still life ribadendo all’infinito  come il pastello sia tutta una questione di sovrapposizione di strati con pressione e tratto differente. Ha mostrato che attraverso il “fingers grips”, ossia la postura delle dita con cui manovra il pastello sul foglio riesce a rendere:  tratti di luce, tratti di forma, velature di colore, tratti d’aria (per fornire atmosfera e distanza), tratti da duri a morbidi (utili per definire i bordi) e i tratti di movimento (per una transizione fluida dei colori e dei valori). “Attraverso queste caratteristiche del pastello potete definire gli edges e la profondità della composizione“ ha dichiarato l’artista che per armonizzare i colori usa i piccoli tratti del pastello avendo cura di essere sempre molto leggera nella pressione impressa dalla mano.

Tra i suggerimenti impartiti dall’artista c’è il modo per correggere eventuali errori:  un processo fattibile solo se si rimuove il colore in eccesso nella zona errata. Questo consente di non sovraccaricare il foglio e di procedere nella stesura successiva.

A frame from Jessica Masters’ values demonstration.

“Non smettiamo mai di imparare i valori, o quanto meno di prestare loro attenzione”, ha detto Jessica Masters che ha tenuto una sessione specifica sull’importanza dei valori tonali. Elemento che in primis incide sulla riuscita di un dipinto.  Masters si è soffermata sui tre elementi cardine che sono alla base di qualsiasi composizione: lo hue, (la tinta, che è il colore, come per esempio: il blu, verde, rosso, ecc.). il croma (che è la purezza di un colore: un croma elevato non ha nero, bianco o grigio aggiunti) e i values  o “luminosità”e si riferisce a quanto un colore è più o meno chiaro.

Un altro concetto impartito è stato la saturazione del colore, che si si riferisce alla forza o alla debolezza di un colore. Un elemento che si può aggiustare aggiungendo per esempio  il suo complementare. Servendosi di validi esempi a sostegno Masters ha dimostrato con efficacia e semplicità alcuni metodi utilizzati per stabilire i valori tonali in maniera chiara e per i quali vige il principio che: ”Nessun contrasto di colore è il valore corretto”, ha dichiarato l’artista.

A frame from Fiona Carvell’s still life demo.

Conosciuta per le sue nature morte, l’artista inglese Fiona Carvell ha mostrato come realizzare una composizione in maniera impressionistica senza la resa iperrealista della fotografia mantenuta come riferimento durante la demo. 

Nella composizione a pastello, senza prestare particolare attenzione al block in iniziale, ha cominciato definendo gli scuri sui quali ha costruito in seguito la composizione, avendo cura delle differenti angolazioni strutturali degli oggetti rappresentati e del bilanciamento della composizione, realizzato con un uso molto ponderato del colore. 

Appassionata di disegno l’artista sostiene che sia importante disegnare in continuazione e sperimentare  con qualsiasi mezzo a disposizione.

“La creazione del segno è tutto e il tocco leggero è così importante e non si deve necessariamente iniziare con i pastelli duri se si ha un tocco super leggero con quelli più morbidi”, ha dichiarato l’artista che si raccomanda di iniziare la composizione con una tonalità di colore più scuro rispetto a quello ipotizzato in modo da far risaltare i colori in maniera più luminosa.

“It’s so interesting how each artist has their own mark making technique, no wrong way!” ha commentato a caldo una partecipante.

A frame from Teresa Saia’s expressive colors demonstration.

La dimostrazione circa l’uso espressivo del colore è concentrato per l’artista Teresa Saia, tanto nella stesura dell’underpainting -a gouaches diluita con alcool, per mantenere juicy e fresca la superficie- quanto nell’uso successivo che ha fatto dei pastelli per la realizzazione di un landscape. L’acquerello è il mondo artistico dal quale Saia proviene e la gouache altro non è che acquerello opaco. 

Nella stesura dell’underpainting i colori vividi e lussureggianti costituiscono lo sfondo del suo paesaggio e sono stati disposti senza tenere conto, nello specifico, delle zone più o meno scure. Nella seconda fase del processo ha invece prima realizzato una traccia di disegno a carboncino che ha in seguito affinato con i pastelli. 

Rispetto all’underpainting, al contrario, nella stesura a pastello Saia ha rispettato in maniera rigorosa la stesura dei colori procedendo dal più scuro al più chiaro in maniera molto astratta e con un eccezionale senso armonico dei colori. 

Fra i concetti fondamentali impartiti dall’artista ci sono: l’uso di valori forti con colori forti e la stesura del colore che avviene per elementi del design che l’artista ha disposto seguendo il flusso compositivo dell’immagine combinata ai colori dell’underpainting. Per fare questo ha alternato piccoli tocchetti di colore -dati con la punta del pastello- a “striscie” di colore più allungate- stese invece con il lato del pastello. 

“Un uso incredibile del colore. Sono impressionata da questa dimostrazione: voglio essere lei da grande”, ha detto un partecipante.

A frame from “The negative spaces” from Gail Sibley’s drawing demonstration.

“Sono una grande sostenitrice dell’importanza del disegno”, ha dichiarato l’artista Gail Sibley che ha mostrato ai partecipanti due metodi efficaci per aiutarsi a realizzare un disegno in maniera corretta: sfruttando gli spazi in negativo – lo spazio vuoto intorno e tra i soggetti di un’immagine, o come lo definisce l’artista, “i confini” ed eseguendo in continuazione misurazioni in termine di proporzioni e angolazioni. Processo per il quale utilizza una “unit of scale” che rappresenta il mezzo con il quale rapportare tutto in relazione. “È tutta una questione di relazioni”, ha detto a tal proposito l’artista.

Un esempio fatto dalla Sibley è l’uso della testa come misura tenuta sin dall’antichità per la costruzione di un corpo ideale di ispirazione classica, che corrisponde a sette teste e mezzo.  

“Qualsiasi oggetto o parte del soggetto può rappresentare un’unità di misura. Normalmente ci si aiuta con una matita ed è necessario mantenere il braccio dritto davanti a sé e chiudere l’ occhio non dominante che ci consente di mettere a fuoco correttamente le misure”, ha dichiarato Sibley che ha realizzato anche alcune dimostrazioni pratiche per fornire gli strumenti necessari alla chiara comprensione dei concetti.

A frame from Greg Barnes’ final landscape demo.

Greg Barnes, ha maneggiato la matita con dimestichezza per realizzare uno stralcio di paesaggio fra le montagne della Georgia. Nel suo processo compositivo l’artista ha realizzato inizialmente  un lavoro preparatorio realizzando sketches rapidi e value studies, ai quali sono seguiti  tre passaggi precisi: esecuzione del disegno di fondo, realizzato con una matita 2B; la distribuzione dei colori per block-in generico, con conseguente miscelazione dei colori sul foglio -con paper towel o dita- e infine aggiungendo molteplici strati di colore con lo stesso valore cromatico e diversa temperatura al fine di creare dettagli e contrasti dalle “buone vibrazioni” sia sullo sfondo che in primo piano. Per finire ha armonizzato i colori con del vine charcoal con il quale ha definito i dettagli. Fra i vari tip suggerirti da Barnes c’è quello di sfumare i bordi della composizione verso l’esterno in maniera da concentrare l’attenzione dello spettatore sul punto focale centrale immergendolo, contemporaneamente, nella narrazione della storia rappresentata. 

A frame from Wendy Shalen’s portrait demonstration.

A chiudere l’Essential Tecniques day è stata l’artista Wendy Shalen che ha realizzato una dimostrazione di ritratto nella quale ha dimostrato la “Aux Troís Crayons Tecnique”. 

“Aux Troís Crayons Tecnique” è un’antica tecnica di disegno francese che impiega il carboncino bianco, il carboncino nero e la sanguigna per il rosso, la cui intensità dipende dalla pressione esercitata dalla mano.  Forte degli anni di esperienza alle spalle Shalen ha mostrato diverse possibilità di impiego della tecnica e dei diversi tipi di materiali impiegati per realizzarla, così come i diversi steps per procedere e ottenere differenti risultati. 

Dopo la sessione teorica ha fatto seguire un’esauriente sessione pratica utilizzando del carboncino Nitram,  che ha temperato precedentemente per renderne più facile la stesura. Nella sessione pratica ha inoltre presentato gli elementi di misurazione, tipicamente impiegati negli atelier francesi e indispensabili alla buona riuscita del ritratto. Tra i molteplici consigli dispensati da Shalen c’è quello di guardare il disegno allo specchio riverso in modo da vederne eventuali errori e strizzare gli occhi il più possibile per mettere a fuoco i valori tonali.

“Inizialmente il processo è lento, ma una volta che la regola dei terzi è state correttamente applicata la tecnica tonale calda/fredda si muove più rapidamente”, ha dichiarato l’artista.

L’Essential Techniques day è giunto a termine, Miami Niche vi aspetta domani per la prima giornata ufficiale della terza edizione di Pastel Live. 

(on the title: The final of “Aux Troís Crayons Tecnique’s demo by Wendy Shalen)

 

A frame from Susan Kuznitsky’s demo for Blick Art Materials
A simple and immediate work by Terri Ford for Sennelier and Fabriano
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