Pastel Live 2023, il pastello visto con gli occhi di: Andrew Cook, Andrew McDermott, Emma Colbert, Isabelle Lim, Corey Pitkin, Stephanie Clark and Aaron Schuerr.

This post is also available in: en

“Se non l’hai ancora fatto esci dalla tua comfort zone e iscriviti a Realism Live, vedrai che il tuo livello crescerà più velocemente e drammaticamente”, ha dichiarato Eric Rhoads in apertura della terza e ultima giornata della terza edizione di Pastel Live, che lascerà il posto al prossimo grande evento di Streamline Publishing: Realism Live.

I partecipanti della terza edizione hanno avuto oggi la possibilità di conoscere altri membri della formidabile troupe di Eric Rhoads: fra questi Peter Trippi (Editor in Chief di Fine Art Connoisseur Magazine), che con Rhoads sarà il protagonista di Realism Live e Kari Stober (Marketing Project Manager & Salon Manager)  organizzatrice e promotrice del Plein Air Salon Competition, per il quale vi invito ad esplorare il seguente link: https://pleinairsalon.com/

Eric Rhoads and Peter Trippi.
Eric Rhoads and Kari Stober.

Il primo ospite della giornata è stato Andrew Cook, volto che ha preso il posto dell’adorabile Pierre Guidetti nella presentazione dei prodotti Fabriano e Sennelier: proud Platinum Sponsors dell’evento. Fra le novità presentate quest’anno c’è stata la nuova serie di carta proposta da Fabriano: Cromia Pastel Papers. La carta è realizzata a macchina e funziona sia per pastelli, che a carboncino e acquerello. Ha una grammatura di 220 gsm e sarà disponibile in molteplici tonalità di colore e misure a partire da novembre, per il mercato americano.

A frame from Andrew Cook’s pre-convention event, the new Fabriano Cromia Paper.

Le sue qualità da Graphic Design and Illustrator sono emerse spontaneamente osservando la dimostrazione di cityscape in notturna realizzata da Andrew McDermott, primo ospite della giornata. Lo scopo della dimostrazione era quello di  mostrare come creare l’effetto “notturno” in maniera credibile. “È tutta una questione di luci e riflessi e di come costruire i colori e le textures mettendo in relazione fra loro le forme”, ha dichiarato l’artista che ha in seguito costruito gli strati a partire da un insieme di forme apparentemente astratte che sono diventate sempre più realistiche con il progredire della loro definizione, mentre le luci sono state l’espediente che ha guidato l’attenzione dello spettatore fino alla fine. McDermott non utilizza abitualmente disegni preparatori di base e dialoga direttamente con il foglio e l’immagine di riferimento. Durante la dimostrazione ha utilizzato un utensile a forma di triangolo con differenti dentature con le quali ha realizzato alcune interessanti textures dell’opera. 

Nel processo compositivo tende a bloccare i middle tones in modo da poter controllare in maniera più efficace gli scuri, in un secondo momento, prima di definire i dettagli con i punti luce. Il controllo degli scuri può sembrare un paradosso per una dimostrazione in notturna ma proprio per questo, risulta più complessa da gestire. Fra i vari suggerimenti dispensati dall’artista ce stato quello di selezionare le luci della città in notturna: finestre, negozi o macchine. “Se non volete aggiungere singole auto o finestre, smettete di farlo o fatelo in un altro modo”, ha dichiarato l’artista. 

Mi piace il modo in cui i brevi tratti paralleli impilati che usi a sinistra sono ripresi a destra e nella scritta. Un’armonia di forme di alta composizione”, ha detto un partecipante.

The magic triangle used by Andrew McDermott in his nocturne cityscape demo.

Emma Colbert è originaria dell’Irlanda e si trovava in Spagna quando ha realizzato un dipinto di paesaggio con un cane – il suo cane, Lola. Voleva mostrare come la luce si riflette sul cane e sul paesaggio ed come nel suo stile ha utilizzato una pittura realistica ricca di dettagli e di contrasti. Ha mostrato ai partecipanti come trasportare il disegno realizzato sul foglio ossia mediante il carboncino steso sul retro e in seguito trasferito sul foglio sul quale ha messo un sottotono più scuro. Generalmente ama utilizzare molti contrasti, creati con io viola e il verde: due dei suoi colori preferiti. “Lavorare dal buio alla luce ha senso per me perchè è molto più realistico”, ha dichiarato l’artista. 

Il cane posto in mezzo alla scena non è casuale perché i cani sono i suoi soggetti preferiti da rappresentare e che riesce a rendere bene, soprattutto nella morbidezza dal pelo grazie all’utilizzo che fa dei pastelli morbidi, che usa comunque seppur su dimensioni davvero ridotte, sul cane. Per mescolare i colori utilizza un towel paper e quando ha finito stende dei piccoli tratti di colore facendo emergere un poco alla volta i dettagli.  Tra i suggerimenti offerti dall’artista: “la realizzazione dei contrasti tonali del cane, realizzati con del grigio e del nero, è più importante della definizione dei dettagli, soprattutto quando è piccolo o in lontananza”. Le dimostrazioni che prevedono gli animali riscuotono sempre molto successo tra il pubblico che si è dichiarato “ispirato” da una simile demo. 

A frame from Emma Colbert’s animal in landscape demo.
A frame from Emma Colbert’s final work demo.

“La creatività è uno strumento che serve anche per pensare fuori dagli schemi” ha dichiarato l’artista Isabelle Lim, che vive a Singapore e che per la demo ha realizzato una sorta di paesaggio astratto che prende vita attraverso il processo di riflessione dell’immagine vista alla lente d’ingrandimento. Tenendo conto di tutti gli aspetti relativi alla convessità della lente e ispirandosi ad un’opera di M.C.Escher, Lim ha rappresentato un paesaggio a metà fra l’onirico e il reale, in cui l’immaginazione diviene parte integrante. Lo scopo era quello di rendere in maniera veritiera il senso di illusione dell’immagine visibile attraverso la lente. Un processo che richiede di girare la composizione sotto sopra più volte in corso d’opera in modo da capire bene tutti gli aspetti che regolano il principio di distorsione dell’immagine. Il tratto di Lim è composto da numerosi tocchetti di colore, che l’artista imprime sulla carta in maniera molto veloce, creando un ritmo compositivo anche musicale. Così procedendo ella stratifica con cura e con pressioni diverse i colori e li sovrappone deliberatamente per ottenere effetti complementari armoniosi che offrono molto dramma alla composizione finale nella quale i bordi sono tutti arrotondati.

Un’ottima dimostrazione che, come ha dichiarato una partecipante, dimostra come:” “La gestione del colore di Lim è la prova positiva che, contrariamente a quanto molti possano pensare, dipingere un’opera astratta non significa solo gettare vernice e scatenarsi”.

A frame from Isabelle Lim’s final stage landscape demo.

L’artista yankee Corey Pitkin ha realizzato una dimostrazione di ritratto il cui scopo era quello di catturare le luci che si riflettono sul viso spiegando passo a passo come la luce filtra attraverso la pelle e la cartilagine in maniera differente. “Puoi definire il personaggio in base alle informazioni che gli dai”, ha dichiarato l’artista che ha inizialmente  tracciato le grandi forme -che costituiscono il “paesaggio” facciale- con del carboncino.  Un processo che richiede di strizzare gli occhi continuamente in modo da mettere a fuoco tutti i valori tonali implicati e che ha steso utilizzando una scala di marroni e grigi, in seguito affinata dall’inserimento di pochi altri colori. 

Fra i consigli offerti da Pitkin c’è quello di pensare alle zone del viso come a delle forme: “in questo modo sarà più facile approcciarsi alla composizione di un ritratto”,  ha dichiarato l’artista che procede controllando frequentemente le proporzioni del viso in relazione ai punti nevralgici dei planes of the head. Nella definizione del colore ha inserito da prima i colori più scuri (un marrone e un verde medio scuro) in seguito ha affinato il casting shadow,  procedendo in maniera definita per contrasti di valore, che ammorbidisce in seguito con l’introduzione dei transitional tones, neutralizzandoli con il grigio. 

“Tutti i tocchi di colore che realizza creano la rotondità delle forme e la spiegazione dell’alone di rosso per la luce riflessa mi fa pensare alla prospettiva atmosferica. Una lezione meravigliosa.” ha dichiarato un partecipante.

An initial frame from Corey Pitkin’s portrait demonstration. Catching the big shapes and his value palette.
Corey Pitkin’s final portrait demo.

“I valori sono tutto nella composizione” ha dichiarato l’artista Stephanie Clark che nella demo ha realizzato una splendida composizione floreale. 

Lo scopo della dimostrazione era quello di rendere la tridimensionalità dei fiori a partire da una superficie bidimensionale, che l’artista lavora dal background al foreground, dagli curi ai chiari, donando in maniera straordinaria il senso di volume e spessore della composizione. Fra gli steps più importanti, realizzati esclusivamente con la mescolanza dei colori con le dita, c’è la realizzazione del background, che definisce in modo tale da disporre già gli strati di colore successivi per la realizzazione delle differenti forme: delle foglie fino a giungere ai fiori, che sembrano uscire dalla composizione danzando.

 “Come artista mi piace raccontare una storia solo per darmi un’idea, così è la situazione con il colore sulla carta dove si troverà il soggetto, il colore non conta alla fine” ha dichiarato l’artista. Nella rappresentazione infatti Clark tende a narrare una storia, che si compone sia dell’aspetto visivo finale ma anche del racconto dei vari steps necessari al raggiungimento di un particolare effetto in termini di textures e di colore relegando ai valori tonali il compito di rendere una composizione pop up in un susseguirsi continuo di bordi trovati e perduti. 

“Adoro quello stelo che passa dallo sfondo al primo piano, diventando sempre più intenso fino a raggiungere la parte anteriore… magistrale”, ha detto l’artista.

“Adoro lo stelo che passa dallo sfondo al primo piano, diventando sempre più intenso fino a raggiungere il fronte… magistrale”: ha detto una partecipante. 

A frame from Stephanie Clark’s still life demonstration.

L’artista del Montana Aaron Schuerr ha realizzato un meraviglioso dipinto che ritrae un tramonto con i colori tipici del paesaggio rurale americano. Aaron Schuerr lavora abitualmente ad olio ma per l’occasione ha realizzato il dipinto a pastello mettendo in risalto le differenze peculiari fra i due medium. Lo scopo della demo era quello di capire i passaggi di luce partendo dal riferimento fotografico. “La fotografia è uno strumento che amo utilizzare per fissare tutti quei dettagli mozzafiato che potrebbero sfuggirmi nella rappresentazione della scena che mi ha colpito sul foglio e che mi ha spinto a fermarmi con la macchina nel mezzo del nulla”, ha dichiarato l’artista. Nella rappresentazione iniziale ha realizzato uno studio di valori basato sulla pressione della mano con la quale ha steso la base arancione iniziale. In seguito ha aggiunto  il giallo e il purple facendo dialogare tra loro i colori fino al completamento della composizione in cui la linea dell’orizzonte è mantenuta tale dalla distinzione netta data sia dai colori che dai contrasti creati. 

A frame from the first stage of Aaron Schuerr’s landscape demo.
A final frame Aaron Schuerr’s landscape demo painting.

La dimostrazione finale di un tramonto è stata la metafora visiva perfetta per chiudere la terza edizione di Pastel Live.

Miami Niche e Streamline Publishing vi salutano e vi invitano ad iscrivervi al prossimo evento -Realism Live- previsto per novembre. 

10-The next, unfailing Streamline Publishing event awaits you in November.

(on the title: The final frame from Stephanie Clark’s still life demonstration.)

 

The next, unfailing Streamline Publishing event awaits you in November.
A frame from Andrew Cook’s demo for Sennelier and Fabriano.
Oil pastel under PanPastel color experiment with Gregg for Golden.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *