La terza giornata di Realism Live: dalla rappresentazione accademica del torso, alla pittura floreale, passando per la storia dell’arte e la ritrattistica.

This post is also available in: en es

La giornata di Realism Live comincia sempre con l’allegria della danza in maschera ( memori della festa di Halloween che si sarebbe dovuto festeggiare a Baltimora con la quarta edizione di FACE -Fine Arts Convention and Expo, posticipata all’anno prossimo a Williamsburgh (virus consentendo) alla quale puntualmente segue l’energia di Eric Rhoads che si è presentato stamane con uno cappello di frutta a tema caraibico. Dopo i saluti iniziali,  il terzo giorno di Realism Live, è cominciato con Dan Thompson. Menzionare gli studi, i premi e i riconoscimenti di Thompson vorrebbe dire spendere pagine; su di lui  basta dire che è il Dean of Faculty e Students allo Studio Incamminati di Philadelphia,  fondato da Nelson Shanck, è Faculty Chair alla prestigiosa New York Academy of Art di New York, fondata da Andy Warhol e  co-fondatore di due importanti accademie artistiche fra queste (la)The Grand Central Academy of Art in NYC. La sua conoscenza “chirurgica” dell’anatomia umana è stata messa a frutto nella realizzazione di un altro esercizio indispensabile per la conoscenza del disegno: la rappresentazione del torso da un calco in gesso o altro materiale. La missione di Dan Thompson è stata quella di orchestrare, senza forzare, la narrazione tecnica ed emotiva delle linee che compongono la figura e il suo chiaroscuro che procede tra variazioni di linee e di valore fino a far emergere la tridimensionalità del torso. Un paio di avvertenze fondamentali per approcciarsi correttamente al disegno dice Thompson:” Cosa dobbiamo disegnare: quel che il nostro occhio vede o quello che la nostra mente conosce (il concetto accademico)? Dobbiamo riuscire a far convergere le due cose”,  ma in ogni caso:” La forma prima della luce. La forma prima del valore.” La forma ha la meglio su tutto, se non c’è la correttezza del disegno anatomico tutto il resto non funziona nell’insieme che deve essere armonioso.

Dan Thompson’s demostration of Torso

A Dan Thompson, “specialista tecnico”, è seguito dal professore Jean Stern, storico dell’arte e Direttore Emerito del Irvine Museum in Irvine, California.  Con un volo trasversale il professore ci ha catapultato attraverso la storia del Realismo menzionando alcuni fra i grandi artisti del passato, dall’Europa all’America, fino all’attualità. Fra i grandi protagonisti del presente ci sono molti artisti che hanno dimostrato le loro abilità nelle varie edizioni di FACE o a Realism Live,  quest’anno. Fra loro ci sono: Daniel Sprick, Rose Frantzen, Juliette Aristides, Joshua LaRock, Daniel Gerhartz, Dean Mitchell, Graydon Parrish e William A. Schneider.  Una storia interessante che merita di essere studiata ma soprattutto raccontata nel tempo attraverso le opere di questi grandi artisti e molti altri ancora.

The Broken Pitcher by W.A.Bouguereau from the Jean Stern’s Realism History lecture

Non so se siano le sue origini venezuelane o la sua indole personale a fare di Jesus Emmanuel Villareal una persona solare, il fatto sta  che la sua freschezza lascia traccia anche nei suoi dipinti. Quello di oggi per la dimostrazione riguardo alle: “Strategie per dipingere dall’osservazione diretta” è il dipinto di Nana suo amico e abile artista che fa pratica al MIFA-Miami Academy of Arts-, diretta da Elkin Cañas: una straordinaria accademia d’arte che ha deciso di perseguire la strada del realismo in una città artisticamente cangiante come Miami. Villareal è un grande talento artistico che ha rappresentato Nana attraverso la stesura immediata sulla tela del disegno senza schemi preparatori. Per l’artista è necessario fissare il valore generale del colore per poter poi “raffinare” andando verso lo “Zen”, come lo ha definito lui, ossia la rappresentazione precisa dei particolari che fanno di questo ritratto un dipinto. Fondamentale per Villareal è sia la necessità di stabilire cosa può essere definito uno sketch e cosa invece è perseguibile come dipinto e quando un lavoro può definirsi terminato: “sta all’artista decidere quando ha terminato di raccontare la sua storia”, dice Villareal.

Nana by Jesus Emmanuel Villareal

La sessione critica di oggi è stata condotta dalla talentuosa Gabriela Gonzalez Dellosso, che è stata nel corpo docenti di FACE 2019, dove ha rappresentato il Maestro Daniel E. Green, recentemente scomparso. Gonzalez Dellosso è l’artista della straordinaria esposizione “A Brush With HerStory: The Painting of Gabriela Gonzalez Dellosso”, in chiusura il 25 ottobre al Polk Museum of Art di Lakeland, FL. Se non l’avete ancora vista, date una sbirciatina online e se riuscite affrettatevi a farlo: ne vale davvero la pena. Un’unica pecca nella sessione critica di oggi: non avere più tempo a disposizione per vedere belle opere in acquarello, pastello, olio e acrilico che necessitano solo di un piccolo passo per raggiungere la perfezione messa a punto dai critici.

A work by Jill from Gabriela Gonzalez Dellosso’s critic session

Cosmos atrosanguineu, comunemente chiamati Chocolate Cosmos per via del loro profumo e farfalle sono i componenti della composizione floreale che Kathy Anderson rappresenta direttamente dal suo giardino e che per l’occasione ha mostrato in vari passaggi per la rappresentazione di una grande tela quasi ultimata, della quale ha poi preso una piccola parte per la rappresentazione dal vivo in studio. La Anderson è una Master Signature member of Oil Painters of America ed è membro del famoso Salmagundi Club di NYC. L’artista usa ricoprire il canvas con una sorta di imprimitura che costituisce la base verde e dalla quale poi va a togliere il colore per definire il valore  degli elementi da rappresentare, per poi procedere nella pittura senza disegno preparatorio. In questo maniera riesce a fissare il chiaro e lo scuro che servono come riferimento.  Sottolinea la Anderson come anche per la rappresentazione dei fiori sia necessario possedere le necessarie skills nel disegno e come sia necessario prendersi il proprio tempo per poter completare la composizione in pace e armonia con la natura. 

Flowers by Kathy Anderson

La giornata di Realism Live si è conclusa con la dimostrazione di Daniel Gerhartz. che ispirato dall’instancabile ”appetito” per i musei è rimasto affascinato dai maestri moderni: dall’americano Sargent,  agli artisti russi fra i quali Nicolai Fechin e Ilya Repin dei quali richiama il fascino della pittura quasi misteriosa. Il richiamo a Repin in particolare è poi evidente nella stesura del colore: è affascinante osservare sia il tecnicismo con cui accosta densità differenti a quello in cui, per ultimare l’opera, consente alla sua gestualità di lasciarsi guidare dal pennello per la messa a punto di piccoli particolari in grado di sprigionare tutta la potenza del dipinto, come nei ciuffi di capelli o il dramma del rebozo. 

Figlio, come Rose Frantzen della “old school” della pittura alla prima di Richard Schmidt Gerhartz è stato coadiuvato dall’aiuto della modella Darleen, una modella davvero molto espressiva e interessante che ha posato per lui con una sorta di rebozo messicano sul capo.

Il motto di Daniel Gerhartz è molto semplice: “to squint” (strizzare gli occhi il più possibile) per vedere gli effetti di valore e temperatura e rilasciarli per vedere la transazione tra i colori in modo da definire i bordi appuntiti da quelli più morbidi ricordandosi sempre di valutare l’opera nell’insieme. È in programma a breve l’uscita di nuovi video-tutorial nei quali metterà in pratica nuove metodiche di approccio alla pittura che attraverso gli insegnamenti chiari e concisi di bordi, valori e temperatura di colore. A chi poi chiede se è necessario avere particolari skills per partecipare ai suoi workshop risponde, con umiltà:” solo tanta buona volontà!”.

Daniel Gerharzt and his model Darleene

La giornata di oggi -l’ultima giornata- ci aspetta e fra la sorpresa promessa da Eric Rhoads, la premiazione del migliore Self-Portrait -il concorso che promette di entrare a far parte della storia- così come l’intero programma della giornata non faranno altro che chiudere in bellezza le danze a tema Halloween della mattina e la convention intera. 

(from the title a detail of Daniel Gerhartz’s  demostration)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *