Terzo ed ultimo giorno di Watercolor Live, l’acquerello visto attraverso gli occhi di: Cindy Baron, David Poxon, Laurie Goldstein Warren, Carrie Waller e Thomas Scheller

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Cindy Baron, è l’artista e insegnante, che ha aperto ufficialmente la terza giornata di Watercolor live. La Baron è conosciuta a livello internazionale per la pittura di grandi paesaggi e per la demo ha realizzato un suggestivo paesaggio montano all’alba. L’artista ha precisato di realizzare sempre uno sketch preparatorio con lo studio preliminare dei valori prima di iniziare a dipingere. “Uno step necessario per la  buona finitura del dipinto,”ha affermato l’artista.

La tecnica di Cindy Baron nell’approccio all’acquerello è stata, per l’ennesima volta, differente rispetto a tutte quelle viste in precedenza. Baron ha realizzando lo sfondo con i tre colori primari che ha applicato con delle spruzzate di colore realizzate a pennello. In seguito ha bagnato abbondantemente il foglio con dell’acqua nebulizzata che l’ha aiutata nell’amalgamare i colori in maniera naturale. “È un processo fondamentale per cogliere l’atmosfera dell’ambiente e per realizzare i bordi morbidi,” ha detto l’artista che ha consigliato di utilizzare una carta di 300mg in grado di supportare l’uso abbondante di acqua. 

Questa tecnica le consente di non essere volutamente troppo realistica, enfatizzando invece la sua visione personale nella realizzazione del paesaggio. Si è aiutata con il pennello in maniera classica per realizzare  dei bordi netti (hard edges) e con un panno che ha strofinato sul foglio per definire la prospettiva fino a farne emergere le forme. E stato molto interessante vedere il tocco finale, la foschia della montagna al mattino, che Baron ha realizzato con un velo leggero di gouache mescolata ai colori ad acquerello spruzzati strofinando l’unghia sulla spatola del pennello.

Cindy Baron’s landscape demo

“La parte migliore della pittura… è dipingere!” dice Poxon, artista britannico apprezzato soprattutto per la precisione e la maestria con le quali realizza i suoi dipinti. Nella demo di still life ha rappresentato uno dei suoi soggetti preferiti: uno scorcio di parete con una vecchia finestra. Per capire l’approccio di Poxon all’acquerello è necessario capire la considerazione che quest’artista ha degli oggetti che rappresenta proposito dei quali dice: “Serve il rispetto per approcciarsi a questi bellissimi oggetti dimenticati dal tempo che possono essere anche ultracentenari.” Questo fattore incide molto anche sulle tempistiche nella realizzazione del dipinto che richiede, il più delle volte, settimane nel suo completamento perchè l’artista preferisce lasciare asciugare i vari strati in maniera naturale. Per catturare  l’illusione del tempo Poxon lavora molto sulla texture del foglio preferendo alla stesura piatta un lavoro composto da pennellate rigorose disposte random su più strati alle quali alterna schizzi di colore che ricrea con le setole del pennello. Oltre ad aver alternarnato le pennellate ha alternato anche la consistenza del colore: leggero nelle prime velature e denso sul finire del lavoro più dettagliato. Nonostante la tecnica faccia pensare al contrario Poxon ribadisce l’importanza dell’accuratezza nella realizzazione dei dettagli. Caratteristiche non da poco e che richiedono molta pazienza, ma, come dice l’artista: la pazienza è una virtù!”

David Poxon’s still life demonstration

In questa seconda edizione di Watercolor Live ci sono stati tanti spunti interessanti dovuti alle tecniche proposte che hanno mostrato come l’acquerello sia una tecnica assolutamente eccezionale. Tra le dimostrazioni più curiose della giornata c’è stata quella di Laurie Goldstein Warren. La Goldstein-Warren ha infatti presentato una tecnica innovativa basata essenzialmente sull’uso della maschera, che ricorda vagamente l’approccio degli street artist con gli stencils. L’artista ha iniziato applicando la maschera su tutto il viso – tralasciando i dettagli più scuri- per procedere dai valori più scuri a quelli più chiari. Ad ogni passaggio ha levato la maschera dalle sezioni interessate che ha dipinto rispettandone i valori tonali dell’immagine, precedentemente virata in bianco e nero e rappresentata sul foglio. Nel togliere gli ultimi residui di maschera ha affinato i dettagli a pennello. È stato innovativo vedere come ha steso i colori saturi in maniera completamente astratta facendo uso delle pipette Pasteur. Un altra caratteristica del lavoro della Goldstein-Warren è che non ha fissato il foglio al supporto rigido in modo da lasciare che il colore si muovesse in maniera del tutto casuale sul foglio. Nell’uso della maschera ha inoltre sottolineato come sia importante utilizzare le dita per toglierla, al fine di evitare il danneggiamento del foglio.

La dimostrazione della Goldstein è stata talmente entusiasmante che il pubblico ha richiesto un approccio più astratto nella scelta dei docenti per la terza edizione di Watercolor Live.

Laurie Goldstein-Warren’s work in progress demo
Laurie Goldstein Warren’s final portrait demonstration

Un altro elemento importante, di cui fare tesoro, durante gli eventi è vedere come gli artisti organizzano il materiale. Fra i vari artisti di Watercolor Live, la più innovativa è stata sicuramente Carrie Waller, che ha “spremuto” la metà dei suoi tubetti in comodi contenitori per perline (beading craft containers), sapientemente codificati sul fondo, in modo da riconoscerne il nome commerciale. L’artista ha sdoganato un altro oggetto comune: il pennello cosmetico,  uno strumento che ha utilizzato alla fine per dipingere lo sfondo con indigo e sepia. Tra i tips che l’artista ha svelato c’è quello di codificare il colore su un foglio in modo da stabilire la tonalità di riferimento semplicemente accostandolo all’immagine fotografica. 

Carrie Waller, che attualmente risiede a Tokyo, ha realizzato una dimostrazione still life nella quale ha riprodotto un soggetto a lei famigliare, protagonista della “Lightbulbs series”: le lampadine in vetro. Ha ricreato una piacevole composizione di tre lampadine blu che, dopo una sessione di fotografia e post produzione ha riprodotto sul foglio. Nell’esecuzione del dipinto Waller, contrariamente a quello che si poteva immaginare osservando l’immagine, è partita dai colori scuri dei soggetti in modo da stabilire, da subito, il valore tonale della composizione. A tal riguardo ha sottolineato l’importanza di mantenere la stessa famiglia di colori tonali per rendere armonica la composizione, nella quale realizza le forme tonde con movimenti lunghi e ampi.

Carrie Waller’s bulb lights demonstration

L’ultimo protagonista della seconda edizione di Watercolor Live è stato Thomas Schaller, fra i membri fondatori della North American Watercolor Artists. La sua dimostrazione è stata una sorta di riflessione artistica: una meditazione sul senso dell’arte e sul perchè praticarla. 

Con un passato da architetto alle spalle, Schaller ha deciso di lavorare come artista a tempo pieno nel 2008, dopo la crisi finanziaria. Se da un lato l’essere architetto ha favorito la sua abilità tecnica nella rappresentazione, dall’altro lo ha portato ad interrogarsi su cosa, a livello umano, avesse da dire di personale. È arrivato quindi, nel tempo, a rimodulare la concezione dell’artista facendo propria una affermazione dell’artista Chuck Close, che diceva: ”L’ispirazione è per i dilettanti – il resto di noi si muove e si mette al lavoro.” Una citazione che stravolge completamente i canoni romantici dell’idea di artista, continuamente alla ricerca di ispirazione,  perchè secondo Schaller :  “Un bravo artista è capace di dipingere ovunque si trovi.” 

Nella dimostrazione pratica che ha realizzato, è partito da un’immagine fotografica di una vecchia gabbia per uccelli per realizzare un background immaginario. Un lavoro quello di rappresentare paesaggi immaginari,  che l’artista dichiara di aver sempre fatto nel corso della sua vita: sia nei momenti di rabbia e di tristezza  che nei momenti di gioia. Secondo Schaller, per trovare la motivazione che spinge un artista a dipingere è sufficiente uscire ed osservare la natura e lasciarsi ispirare dal mondo degli opposti, in egual misura: esplorando i contrasti di valore, le linee  verticali e orizzontali, il senso di libertà e costrizione. “Sono tutte forme di energia ispirazionale dalle quali deriva un modo di dipingere che non è né giusto, nè sbagliato ma è molto personale.” 

Thomas Schaller and his dog

Diversi sono stati gli sponsors della convention che, oggi come gli altri giorni, hannodisposnsato consigli in merito ai materiali ma non solo. Fra loro, Pierre Guidetti, personaggio unico e volto di Savoir Faire. 

Guidetti possiede una caratura culturale impressionante e non a caso è stato definito “Art Suppliers Historian” dalle istituzioni universitarie che richiedono la sua consulenza. 

“Pierre Guidetti’s energy bring me alive” ha detto di lui Tish de la Bretonne nei giorni scorsi riferendosi all’entusiasmo che caratterizza le sue sessioni dimostrative. Guidetti è, fra gli altri, ambasciatore e rappresentante per l’America di Sennelier, Fabriano e Cretacolor. Tutti brands storici che hanno saputo resistere nel tempo per la qualità dei prodotti prodotti. Nella sessione di presentazione l’artista ha preferito rispondere alle domande del pubblico, che sono state tantissime ed hanno affrontato diverse tematiche emerse in questi giorni: l’uso del miele impiegato nei colori ad acquarello -che collega l’azienda Sennelier ai maestri impressionisti francesi; l’importanza nell’uso di materiali di qualità anche per chi è alle prime armi -e per i quali Sennelier ha messo a punto la linea: La Petite Aquarelle Watercolor; la differenza tra le diverse tipologie di carta in commercio -pressata a caldo, a freddo, bianca o extra bianca -delle quali Fabriano, Italia, è leader assoluto, per qualità, manodopera e innovazione. Guidetti sostiene che l’acquerello sia la tecnica perfetta per approcciarsi all’arte. Il motivo è dovuto alla semplicità della tecnica che richiede solo tanta acqua, il pigmento e un supporto sul quale è sufficiente dipingere con due pennelli: uno tondo ed uno piatto. Sono diversi gli artisti, e amici, che hanno realizzato dimostrazioni pratiche utilizzando i materiali eccellenti che propone, fra loro: Keiko Tanabe. Se volete ricevere informazioni e consigli tecnici e pratici vi consigliamo di seguire Pierre Guidetti sulla sua pagina Instagram (@artsavoirfaire).  

Pierre Guidetti’s Fabriano paper demonstration

Blick Art and Materials è stato fra i Platinum Sponsors dell’evento per il quale ha realizzato diverse dimostrazioni presenziate dalla raffinata Sarah Simon, artista e autrice di libri accuratamente realizzati con la carta ad acquerello. Un modo utile per poter fare pratica direttamente sul libro, sin vendita nello shop di Blick Art and Materials.

Sarah Simon’s demonstration for Blick Art Materials

Infine, Joe Miller, fondatore e volto di Cheap Joe’s Stuff Material. Un personaggio straordinario che a Watercolor Live ha raccontato la sua storia, a partire da quando era farmacista a quando, da umile appassionato di acquarello, ha deciso di dedicarsi all’arte, aprendo una delle aziende di forniture artistiche di maggior successo in America.

A frame from Mr. Joe Miller who was a pharmacist before to become the founder of Cheap Joe’s Art Stuff

 La seconda edizione di Watercolor Live è giunta a termine con la nomina del vincitore del contest “posta la tua immagine con lo sfondo di Watercolor Live e hashtag #watercolorlive”, al quale sono andati $ 500.  A tutti gli artisti e appassionati e a coloro che desiderano apprendere in maniera concreta nuove tecniche, Eric Rhoads e il team Streamline Publishing ricordano che potranno rivivere l’entusiasmo vissuto in questi giorni partecipando alla terza edizione di Plein Air Live, dal 9 al 12 Marzo, 2022 (con il beginner’s day opzionale dell’8). 

(On the title: Thomas Schaller’s Live Demo)

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