Swamspace azzera i termini scientifici con l’esposizione AUTOCHTHONOUS- Toward a New Indigene.

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La Swampspace di Miami inaugura la nuova esposizione AUTOCHTHONOUS-Toward a New Indigene, in mostra fino al 19 Aprile, 2019 nel Design District: un inno alle tribù indigene, detentrici del sapere spirituale autentico, attraverso il quale si rivelano gli aspetti ancestrali dell’indole umana in simbiosi con la natura.  

L’esposizione AUTOCHTHONOUS-Toward a New Indigene, nasce con l’intento di celebrare la nascita di una nuova specie, non minata dai termini scientifici, in un mondo ridefinito dall’azzeramento delle distanze che genera da un lato confusione dell’identità e dall’altro l’unione delle culture. Scopo dell’esibizione è preservare e valorizzare le culture indigene, uniche e irripetibili del Nord e del Sud America con l’intenzione di favorirne la condivisione con la gente del mondo occidentale in modo che tutti possano vederne il valore e la bellezza con il sentimento di meraviglia. 

 

Uno sguardo vibrante attraverso il quale alcuni artisti di Miami hanno attinto dalla memoria individuale e collettiva per celebrare le origini spirituali. Fra loro: il Due Spiriti Houson R. Cypress, poeta, artista, attivista ambientalista e Reverendo di origine Miccosukee che con il movimento Love the Everglades si è fatto ambasciatore culturale tra la sua cultura indigena e il mondo esterno. Per l’occasione, ha celebrato un’invocazione agli spiriti; il pittore realista Reinier Gamboa che, nella sua arte figurativa attinge dai miti e dai rituali delle culture indigene dei nativi americani del nord e del sud America, nel loro ambiente naturale; Carol Jazzar che attraverso la contemplazione e l’auto-riflessione mette in simbiosi la sua natura umana con la natura esterna rendendo la sua arte un ponte di interazione con gli altri; David Rohn, artista performativo che con l’interpretazione dei ruoli esplora le sfere dell’empatia e della costruzione della compassione umana invocando domande spirituali la cui portata è parimenti eterna e immediata, superficiale e profonda. In esposizione con un’opera provocatoria che a fianco della sua immagine da Indigente, gioca con il termine Indigeno per enfatizzarne la discrepanza; Nicole Salcedo e la sua pratica, che include l’uso dell’illustrazione per aprire percorsi spirituali che potrebbero sanare la connessione tra l’uomo e la natura, attraverso sistemi mistici ancestrali originari della religione giudeo-cristiana e afro-caraibica; Charo Oquet e la sua Art of Uncertainty, una pratica che combina folklore afro-caraibico alla pratica sociale partecipativa; Marcus Blake, nominato Best Street Artist nel 2016 dal Miami News Times e che con la sua Tapenology, ha tappezzato i muri di Miami; Franky Cruz partendo dal concetto di farfalla come messaggero spirituale della natura, si prende cura di loro durante tutto il loro ciclo vitale, attraverso il quale la farfalla diventa tale passando dallo stato di crisalide a farfalla rilasciando getti e schizzi di meconio che Franz fissa su carta acquarello. 

Ospite della serata Anne Marie Miller, nel board direttivo di Indigenous Celebration, la società no profit che lavora per preservare la foresta pluviale amazzonica e la saggezza della sua gente. In vendita per la serata i lavori artigianali di importanti tribù indigene della Foresta Amazzonica: Manchineri, Apurina, Kulina Madhiá. 

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