Primo giorno della Fall Portrait Academy: emozioni a non finire per la sessione autunnale della Portarit Society of America.

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Al via in grande stile la prima edizione del Fall Portrait Academy, il simposio artistico autunnale, organizzato dalla Portrait Society of America e focalizzato sul ritratto e la figura. 

Il simposio comincia con un evento dal fattore “WOW”: la presentazione degli studi artistici di alcuni fra i faculty members della Portrait Society of America, fra i quali Casey Childs e Alicia Ponzio. Alla rigorosa organizzazione degli spazi di Casey Childs, nella sistemazione del suo nuovo studio, personalmente pensato, Alicia N. Ponzio presenta il suo studio come:” una riflessione della mente e pertanto in continua evoluzione”, come dichiarato dall’artista che per la realizzazione pratica delle sue sculture in bronzo si reca presso “The Crucible”, una industrial arts school ad Oakland.

Mary Qian ha invece avuto il privilegio di varcare, condividendo con i partecipanti, la porta del “Palette and Chisel” club di Chicago, l’iconico studio artistico che vanta numerosi nomi, tra i quali Alphonse Mucha e il Richard Schmid. 

Costruito dopo il Grande Fuoco di Chicago nel 1875, il club è la dimostrazione di come dopo 125 anni di storia questo luogo sia oggi un vero e proprio tesoro per artisti. 

The “palette wall” on Casey Child’s Studio

In conversazione con Christine Egnosky -Executive Director delle Portrait Society of America- gli artisti hanno dispensato consigli ai partecipanti in merito al tempo da dedicare alla pittura (“Non aspettare il momento perfetto come dice Casey Childs); all’importanza del creare una comunità artistica con la quale interfacciarsi e crescere, come affermato da Mary Qian- fino al concetto del guadagno legato al mondo degli artisti: ”Non lasciare che il fare soldi prenda il sopravvento sulla tua energia creativa” dice la Ponzio.

An historical photograph of “Palette and Chisel”member artists.

 Michael Shane Neal, l’artista gentiluomo nonché direttore della Portarit Society of America, ha intervistato Ronald Sherr in diretta dal suo secondo studio ad Hong-Kong,(lo studio principale si trova a New York City). 

Conosciuto per i suoi ritratti che includono famosi personaggi dell’ambiente politico, amministrativo ed accademico americano, Ronald Sherr ha annoverato tra i suoi soggetti i presidenti degli Stati Uniti d’America George H.W.Bush e il figlio George W. Bush, che ha avuto il piacere di rappresentare insieme nella residenza di Camp David. Passando in rassegna alcuni tra i più importanti lavori di Sherr, l’artista ha condiviso aneddoti, curiosità, e processi di pensiero che hanno svelato i dietro le quinte dei soggetti dipinti: un’interessante discussione che ha inglobato anche temi tecnici come l’uso della foglia d’oro -stesa alla perfezione da Sherr- o l’utilizzo della grafite e della gouache nella realizzazione di un ritratto. 

Alicia N.Ponzio Studio

Fondamentale per Sherr, nella realizzazione del suo lavoro, è entrare in rapporto con i soggetti da rappresentare. “È in grado di catturare le sensazione di ciascun soggetto” dichiara Shane Neal mentre Sherr dichiara che il motivo è da ricercare nella concezione dei soggetti coinvolti nel processo creativo che, come sosteneva il famoso pittore Pietro Annigoni, sono: l’artista, il soggetto da ritrarre e il soggetto ritratto. 

Con questo approccio e la conoscenza del soggetto l’opera acquisisce un’anima propria in grado di comunicare e coinvolgere lo spettatore. 

Nikki by Ronald Sherr. Oil and gold leaf on canvas, 16 x 12 “

È attraverso le “Grandi idee” che si lascia il segno nel mondo e Bo Bartlett, David Kassan e Mary White, con i loro progetti hanno fatto la storia del realismo figurativo contemporaneo americano.  

Bo Bartlett nella sua esposizione al Columbus Museum of Art di Columbus, GA si è ispirato ad Andrew Wyeth e Thomas Eakins. I suoi dipinti moderni, sono molto potenti. Esplorando con semplicità l’animo americano attraverso la bellezza della vita quotidiana Bartlett carica le scene di un’aurea epica, in grado di rendere i suoi lavori a-temporali.

Dreamland by Bo Bartlett, 1998. Oil on linen, 84 x 110 cm

Sam Goldovsky, Edward Mosberg e Hanna Davidson Pankowsky, sono solo alcuni dei protagonisti della mostra “Facing Survival” che è stata in esposizione al Fisher Museum of Art di Los Angeles nel 2019. L’ambizioso progetto di David Kassan lo ha portato a girare il mondo in una corsa contro il tempo che gli hai consentito di raccogliere le testimonianze, il ricordo, la disperazione e la speranza di quarantadue sopravvissuti all’Olocausto. 

Un progetto emozionante e toccante che partendo dall’esperienza personale dell’artista (il nonno è stato ucciso dai nazisti)  mira a fissare nella memoria collettiva uno dei più drammatici episodi della storia con la speranza che in futuro non possano più verificarsi simili atrocità.

A David Kassan’s work from Facing Survival

In “We The People” Mary Whyte ha rappresentato cinquanta veterani di guerra,: uno per ogni stato degli U.S. Un progetto che ha richiesto molti anni di lavoro a tempo pieno durante i quali l’artista ha raccolto le storie, molteplici e differenti, e i backgrounds dei suoi protagonisti. Mary Whyte è oggi impegnata con la “Patriot Art Foundation” (https://www.patriotartfoundation.org), un’organizzazione no profit che mira ad utilizzare le arti visive per onorare i veterani che hanno servito il nostro paese, celebrando il loro ritorno alla vita civile e a fornire loro assistenza nel processo di reinserimento.

Bunker, homeless, by Mary Whyte, 2017. Watercolor on paper, 20.25 x 28.25 “

 A causa di un incidente, Max Ginsburg, storico faculty member, insignito della Gold Medal durante la convention della Portrait Society of America di quest’anno, ha dovuto rinunciare temporaneamente alla demo in programma. 

Fedele ai suoi principi e valori Mr. Ginsburg ha però promesso di recuperare la dimostrazione fra tre settimane: la Portrait Society of America registrerà l’evento e invierà a tutti i partecipanti la dimostrazione, senza costi aggiuntivi.  A sostituirlo ci ha pensato però Louis Carr con una dimostrazione su forme e colori. Partendo dal presupposto che la ritrattistica è una delle forme d’arte d’arte più difficili da eseguire (Portraiture is one of the harder form of art) Carr ha condotto il pubblico nella comprensione del suo processo creativo fatto di block in – il corner stone del disegno, come lo definisce l’artista- e di bilanciamento tra tono e valore. 

“Never ever be afraid to correct your drawing” dice l’artista che ribadisce pie volte l’importanza di sviluppare il problem solving nella risoluzione dei vari problemi che si possono presentare in corso d’opera.  

Panel discussion with David Kassan (and his wife Shana Levenson), Mary Qyan,  Alicia N. Ponzio and Kim Azzarito

La prima giornata di simposio si è conclusa con l’after hours di David Kassan, Alicia Ponzio and Mary Qian che hanno intrattenuto il pubblico con una chiacchierata informale che ha tirato le somme della giornata offrendo consigli e raccontando esperienze di vita.

(On the title: Louis Carr’s “Alla Prima” demonstration)

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