Plein Air Convention end Expo, 2023: al via i workshops pre-convention sotto la supervisione di Lori Putnam.

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Ha preso il via, la sessione pre-convention della decima edizione di Plein Air Convention and Expo (FACE): “la Woodstock della pittura in plein air”, come definita da Eric Rhoads e dal suo team, Streamline Publishing. 

Protagonista dell’intera giornata, con sessioni sia teoriche che pratiche, è stata Lori Putnam che ha affrontato il tema centrale della pittura in plein air, quello della luce, dal titolo: “La luce è cambiata” con il quale ha messo in risalto le potenzialità della luce e i suoi mutamenti repentini. 

“Nella pittura in plein air ogni minuto ha il proprio colore” ha dichiarato l’artista che attraverso slides dimostrative di alcune sue composizioni ha passato in rassegna i diversi tipi di luce, fra i quali:  side light, back light, front light e top light, specificando per ciascuna in che modo la direzione della luce influisce sulla composizione. 

A seconda di dove si trova la fonte di luce infatti, gli elementi compositivi cambiano sia la temperatura di colore che le ombre, naturali e portate. I colori in particolare tendono ad assorbire la temperatura della luce diventando più chiari nelle zone esposte alla luce e più scuri se disposti in lontananza rispetto alla fonte. Dalla tipologia di luce dipende sia l’effetto che questa esercita sui contrasti di colore e sui bordi, sia l’intensità che rappresenta il filo narrativo che l’artista decide di seguire in maniera univoca, una volta individuato.

Lori Putnam during her session demonstration, “The Light Changed”

Nel complesso gioco della luce ogni elemento subisce variazioni significative al variare della luminosità, sia in termini di temperatura di colore che di valori tonali. Elementi questi ultimi dai quali la Putnam parte nella realizzazione della struttura compositiva riguardo alla quale ha dichiarato che: “ se una composizione non funziona in bianco e nero non funzionerà mai neppure con i colori”. 

Per creare una composizione efficace Putnam ha consigliato di realizzare miniature e rapidi sketches compositivi realizzati in loco che, in aggiunta alle “good notes” raccolte durante le sedute in plein air servono da riferimento per la realizzazione di composizioni di grandi dimensioni, che l’artista  realizza in studio orchestrando tutto il materiale raccolto.  

Una caratteristica delle sessioni in plein air -che sarà ampiamente dimostrata durante le sessioni in esterna dei prossimi giorni- è la rapidità di esecuzione che questo tipo di pittura richiede poichè, nel catturare gli elementi compositivi,  la luce varia in maniera molto più repentina di quanto l’occhio umano non riesca a catturare le singole, minime, variazioni.

Lori Putnam and a fan who purchased one of her works available at the convention.

Putnam sostiene che i colori sono una questione di percezione personale e il loro utilizzo è motivato da una scelta individuale. Se per il lavoro in studio utilizza una palette cromatica composta da: Giallo di cadmio limone, giallo di cadmio medio, giallo India, arancio di cadmio, rosso naftolo, rosa bruno, asfalto, quinacridone, magenta, porpora diossina, blu oltremare, blu di cobalto, verde ftalo, verde permanente, verde cadmio chiaro, grigio Portland, turchese radiante e bianco titanio. tutti prodotti da Gambling;  per le rapide composizioni in plein air si limita ad un palette composta da soli quattro colori: il giallo, il blu ultramarino, il Napthol Red e il bianco, dalle cui combinazioni riesce a comporre una palette variegata.

Lori Putnam and the importance of the “good notes” and sketches

La Putnam ha ribadito come parlare di plein air significhi innanzitutto distinguere le luci dalle ombre cercando in seguito alla stesura compositiva, le relazioni fra le parti: un elemento fondamentale per l’armonia compositiva alla quale Putnam si approccia a partire dai colori più scuri a quelli più chiari, dalle grandi forme ai dettagli, che, con sarcasmo,  riferendosi alla loro definizione nelle rapide composizioni in plein air, qualifica come: ”materia per avvocati divorzisti”, suscitando l’ilarità dei partecipanti. Tunica eccezione è costituita dalla realizzazione del cielo che compone a partire dai colori più chiari per terminare con i colori più scuri.

Come tutte le discipline artistiche  la pittura in plein air richiede dedizione e forza di spirito: è necessario pertanto abbandonare tutti i pensieri negativi e i preconcetti forniti dalla memoria storica del cervello umano per lasciarsi andare la flusso creativo che abita l’artista, considerato da Lori Putnam come: “a sensitive people”, per via della sua stessa natura introversa e sensibile. 

A frame from Lori Putnam’s demo starting from a toned paper.

Nella sessione dimostrativa pomeridiana ha realizzato tre rapide composizioni: nelle prime due ha lavorato a partire dai valori tonali di mezzo -dati dall’uso di una carta tonale grigia che funge da middle value- tenendo in considerazione la comparizione fra le parti. Un processo che ha affrontato diversamente per la terza composizione nella quale ha iniziato con un underpainting su un pannello bianco. Per tutti color che utilizzano una superficie bianca come punto di partenza, Putnam ha suggerito di semplificare il processo aiutandosi con il “view catcher”: un piccolo strumento dotato di una piccola apertura circolare che aiuta a vedere i valori cromatici in maniera precisa anche su superfici bianche.

“So Far”, the new book by Lori Putnam

Per concludere l’artista ha ribadito l’importanza di tenere la pressione personale e l’ansia fuori dal processo compositivo e di andare dritti al punto prefissato, che non deve essere mai perso di vista:” Cercate di fare del vostro meglio perché il vostro meglio è sufficiente, quindi niente pressioni e niente aspettative”, ha dichiarato l’artista che ha da poco pubblicato un nuovo libro dal titolo: “So Far”, con l’introduzione di Jean Stern, Quang-Ho e Scott Christensen, suoi mentori e maestri.

Lori Putnam sarà di nuovo protagonista di un’altra sessione dimostrativa prevista per domani e che sarà contemporanea al Basics Course tenuto da: Carrie Curran, Bruce A.Gomez, Judd Mercer, Barbara Tapp e John Taft. 

Vista la molteplicità di eventi paralleli e non disponendo purtroppo del dono dell’ubiquità, Miami Niche, come del resto ogni artista fa,  è obbligata a fare delle scelte pertanto ci scusiamo anticipatamente se non riusciremo a coprire tutti gli eventi in corso durante questa folle settimana all’insegna della pittura in Plein Air.

(on the title:  A frame from the final demo starting from a white panel board)

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