L’Istituto Marangoni presenta “Bodoni’s Fashion Evolution: da Giorgio Armani a Vogue, la crescita e l’estro di un font nel corso degli anni e attraverso i media.

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“Bodoni’s Fashion Evolution: da Giorgio Armani a Vogue, la crescita e l’estro di un font nel corso degli anni e dei media. Questo il tema dell’incontro che rientra nel calendario della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo organizzata dal Consolato Italiano a Miami con il patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, nella stilosa cornice dell’Istituto Marangoni. 

L’Istituto Marangoni, è una scelta non casuale che oltre ad avere aperto la sua decima scuola, la prima con sede in America, rappresenta  storicamente la scuola italiana di fashion design per eccellenza, trampolino di lancio per oltre 45.000 professionisti della moda e del lusso da cui sono usciti talenti come Domenico Dolce di Dolce e Gabbana e Franco Moschino, due fra i primi luxury brands ad adattarsi al Hyper Beast con una vena di ironia e patriottismo. Gli interni della scuola sono coerenti con il concetto impartito dal Marangoni e sono stati studiati appositamente da Giulio Cappellini, ambasciatore del design italiano nel mondo. L’Istituto  si trova nel centro del Design District diventato destinazione privilegiata, e obbligatoria, per l’arte, il design e la moda:  tre elementi chiave su cui verte il fascino italiano. 

Nulla è lasciato al caso e tutto e riconducibile allo stile che ci contraddistingue dalla folla. 

Dalle immagini dell’Italia come luogo di piacere e lusso proposte dai film, fra cui l’italianissimo cult  La Dolce Vita di Federico Fellini o l’americano, sempre ambientato nella lussuriosa Italia, Il Talento di Mr.Ripley, passando per gli outfit degli Hyper Beast e fan della street wear con macaronage di termini italoamericani adeguati più che mai ai tempi dei social network, ancor più che al digitale: che si tratti di concetto globale, local twist o keyword, quel che rimane invariato seppur nel variare dei tempi è l’eleganza e la chiarezza del carattere Bodoni. 

Il font Bodoni rappresenta la quintessenza variabile ma radicalmente immutabile del concetto di italianità che lo riconfermano ancora oggi, a distanza di secoli e nonostante adattamenti generazionali nel rispetto del concept, uno tra i font più gettonati per via dell’estetica disadorna combinata all’eleganza. Un mix espressamente italiano che lo rende protagonista nella costruzione delle griffe di importanti multinazionali che nella struttura del marchio recitano la definizione di corporate identity, rappresentando la forma più profonda e spirituale del brand, quella in cui si identifica il core business dell’azienda, che, generato dai valori dei suoi fondatori, dà origine alla sua visione e missione aziendale.  

I caratteri tipografici, rappresentano un pilastro fondamentale nella costruzione dell’identità visiva del marchio e questo l’italiano visionario Giovanni Battista Bodoni lo aveva già capito a suo tempo, nel 1700 inoltrato. Oggi giorno sono molti gli hashtag e le immagini che rimandano alla bella vita italiana oberando i profili più o meno VIP su Instagram, Facebook e Twitter con immagini diventate vere e proprie icone italiane che riecheggiano al lusso e al vivere all’italiana: le terrazze sul mare, i ristoranti e le osterie dall’intimo stile famigliare, i limoni, donne con cappelli dalla tesa larga divinamente distese su yacht preferibilmente Riva, che con il suo legno splendente, l’attenzione ai dettagli e la linea pulita lo rende perfettamente in sintonia con lo stile Bodoni, creando l’atmosfera ancora più cool. Ma l’italianizzazione supera i confini delle icone italiane viste come personaggi, tradizioni e oggetti e ne fotografa gli scenari: centinaia di foto postate al largo di Capri, Amalfi, Positano e Le Cinque Terre in pose ammiccanti, a volte troppo esuberanti. Concetti ed immagini che hanno circoscritto il concetto di Italianità al mero apparire, talvolta senza grazia e sostanza, imbastardendolo un pò come la variazione delle grazie sottili e leggere caratteristiche del font Bodoni nel tempo.  

Con l’era del digitale la sua unicità di espressione, chiara e immediata raggiunse inevitabilmente il mondo del fashion, comparendo sulle copertine patinate delle più importanti riviste di moda: Vogue, Harper’s Bazaar, Elle, non lasciando immuni al fascino italiano del font nemmeno le case di moda: Armani Exchange, Calvin Klein o Elizabeth Arden. E così il mondo del food e quello della musica che invocano Bodoni nel siglare copertine discografiche e manifesti dei Nirvana e di Lady   Gaga.

Lo storico font è riuscito ad adattarsi ai tempi grazie al progresso digitale con il quale sembra a volte cozzare per via della mancanza di eleganza e sobrietà che lo caratterizza con l’utilizzo del font nell’Hyper Beast Style che partendo dalle stesse case di alta moda fa irruzione attraverso influencers e fashion blogger attraverso i social web con loghi enormi da esibire nei loro scatti come forme di ostentazione di marchi che sono diventati un fenomeno di massa mondiale e che poco hanno a che fare con lo stile sobrio ed elegante italiano.

 

Ma è necessario nascere italiani, vivere all’italiana o è sufficente atteggiarsi ad essere italiani? Come tutte le cose belle della storia anche l’italianità è un qualcosa che viene preso, manipolato e personalizzato: come è successo al font Bodoni che oggi giorno è addirittura identificato non come un font definito, ma come una famiglia di versioni leggermente differenti l’una dall’altra, ciascuna con le proprie particolarità. 

Le risposte alla domanda di cui sopra sono tutte da valutare, l’importante è saper trovare nell’italianità rapporti armoniosi tra le forme, siano esse di natura tipografica o culturale. Frequentare ambienti italiani di un certo prestigio come l’Istituto Marangoni, apprendere da mani esperte i segreti del made in Italy può indubbiamente aiutare ad evitare l’effetto dazzle tanto caratteristico quanto temuto nel font Bodoni. 

Caratteristiche imprescindibili dal termine ITALY per i cui caratteri le incisioni di Giambattista Bodoni sono state ritenute le migliori rappresentanti dell’idea di italianità per grazia ed eleganza, sono le medesime caratteristiche che l’Istituto Marangoni offre a chi dell’italianità e dell’eleganza vuole farne uno stile di vita reale, imparando da insegnanti che con passione, devozione ,  accuratezza e cura dei particolari mantengono la distinzione dell’italianità dalla massa sapendola imporre nel mondo a cui avrà certamente qualcosa da apportare la nuova figura inserita nel mondo Marangoni, quella di Anna dello Russo, per la cui carriera è stata nominata Fashion Brand Ambassador. 

Quindi come si dice: Be Bedoni, Be italian.

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