L’architettura mobile di Yona Friedman di scena a Paradise Plaza.

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Miami ha l’onore di ospitare per la prima volta in America, l’installazione ideata dall’architetto franco-ungherese Yona Friedman: Space-chain Phantasy-Miami 2019, curata da Alexandra Cunningham Cameron e Gean Moreno, in collaborazione con l’ICA di Miami.

Ispirata ai concetti fondamentali dell’architetto e del suo rapporto intenso, quasi conflittuale tra la dimensione utopica dell’architettura e la sua realizzazione, l’opera si compone di un telaio strutturato da cerchi e forme potenzialmente modificabili all’infinito: l’applicazione del concetto di Ville Spatiale, città spaziale, che rimanda alla Teoria dell’Architettura Mobile.  

Fondata negli anni ’50 la Teoria dell’Architettura Mobile è nata dall’idea che il mondo tanto radicato nella tradizione, quanto fragile, sia caduto nell’oblio dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale portando il comportamento umano, così come il concetto di architettura, ad un punto di svolta radicale. Secondo Friedman allo sviluppo urbano studiato a tavolino è preferibile perseguire la libertà dell’individuo che si inserisce fra strutture pre-esistenti in un mix di lavoro-gioco, alla ricerca di una nuova dimensione che esplora anche il tema dell’improvvisazione, intesa come possibilità di concepire un elemento architettonico in un modo piuttosto che in un altro, sfidando tutte le idee prestabilite.

 

Friedman, interagisce agendo sia da architetto che da artista: come architetto è sempre alla ricerca di un’estetica funzionale che grazie allo spirito artistico emerge nei suoi lavori con senso di libertà, immaginazione e poesia, cambiando radicalmente la prospettiva dell’architettura modernista secondo la quale sono gli abitanti che, in auto-coscienza, si adattano, all’architettura, e non il contrario. Secondo Friedman la struttura architettonica deve essere in grado di rispondere all’eterogeneità del sistema sociale in modo più consapevole riguardo le proprie esigenze spaziali, puntando ad un livello di architettura tale per cui ne deriva la necessità di creare un genere di architettura mobile, improvvisata e facilmente trasportabile.  Con questa prefazione, la struttura semplice, leggera e armoniosa di Space-chain Phantasy-Miami si inserisce nell’architettura diversificata ed elaborata delle boutique di lusso del Design District.

 

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