La straordinaria donazione di Steven Alan Bennett e Doc. Elaine Melotti Schmidt al Museo d’Arte di Muskegon, Muskegon, MI

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La mail personale della Doc. Elaine Melotti Schmidt di stamattina ha distolto l’attenzione di Miami Niche dal Salone del Mobile di Milano. 

Con grande orgoglio e onore la Doc. Elaine e Steven Alan Bennett hanno comunicato la donazione di 12 milioni di dollari -in opere d’arte e contanti- al Muskegon Museum of Art -MMA- di Muskagon, in Michigan, che costruirà un pavillon interamente dedicato alle donne artiste. “Un dono trasformativo e irripetibile”, a dichiarato a tal proposito il direttore esecutivo dell’MMA, Kirk Hallman. 

Il progetto, che  dovrebbe essere completato all’inizio del 2024, comprende più di 150 dipinti di 115 artiste e 1,5 milioni di dollari in contanti per la costruzione di una nuova ala del museo dedicata interamente alle opere di donne artiste, che raggiungerà una superficie di 26.000 metri quadrati, circa il doppio delle sue dimensioni attuali. Tra le opere donate vi sono un autoritratto di Artemisia Gentileschi, che raffigura se stessa come dea greca della storia, un nudo di Elaine de Kooning e un ritratto di Mary Cassatt. Oltre a queste ci sono opere di Agnes Martin, Harmonia Rosales, Julie Bell, Andrea Kowch, Katie O’Hagan e decine di altre pittrici figurative realiste contemporanee e storiche. 

“Le opere della collezione saranno esposte a rotazione, anche se alcune, come la Gentileschi, saranno sempre visibili”, ha detto Hallman. La galleria ospiterà anche mostre speciali di donne artiste che lavorano con qualsiasi medium.

A rendering of “The Steven Alan Bennett & Dr. Elaine Melotti Schmidt Pavilion” at the Muskegon Museum of Art, Muskegon, MI

Mr. Steven Bennett e la Doc.Elaine Melotti Schmidt sono collezionisti di arte figurativa realista, curatori e filantropi, che hanno cominciato a collezionare opere di sole artiste figurative realiste nel 2009, fondando (la) “The Bennett Art Collection.” Nel 2018 hanno istituito il prestigioso Bennett Prize: un concorso aperto e giurato rivolto a pittrici di qualsiasi età ed esperienza che lavorano in relativa oscurità; artiste le cui opere sono state vendute in seguito per 25.000 dollari o più, pur non essendosi qualificate tra le finaliste. Oltre alla visibilità, la vincitrice del Bennett Prize riceve 50.000 dollari per la realizzazione di una mostra personale, la più grande somma offerta esclusivamente alle donne artiste. Il Premio Bennett è attualmente al suo terzo ciclo; finora sono stati selezionati due vincitori, Aneka Ingold, di Tampa, e Ayana Ross, di Atlanta. Il bando per il terzo ciclo è aperto fino al 7 ottobre 2022. 

La loro scelta di collezionare opere di artiste donne è dovuta alla scarsa o totale attenzione riservata alla artiste donne nel corso della storia dell’arte e ai loro guadagni marginali che ne hanno di conseguenza definito la loro totale mancanza di visibilità. Visibilità che solo recentemente, è aumentata: la stessa Biennale di Venezia, attualmente in corso, è la prima a presentare una maggioranza di donne nell’elenco degli artisti in esposizione e ad organizzare una serie di retrospettive correttive per le artiste vive e morte. “Dal momento in cui abbiamo iniziato a collezionare, ci siamo preoccupati che le donne artiste non venissero trattate allo stesso modo degli uomini”, ha dichiarato Steven Alan  Bennett, che ha continuato dicendo: “Hanno meno mostre, meno pezzi nelle collezioni permanenti dei musei e le loro opere sono quasi sempre vendute a un prezzo inferiore a quello degli uomini. Abbiamo visto la nostra Collezione come un modo per rimediare ad alcuni di questi errori e siamo lieti che il Muskegon Museum of Art si unisca a noi per garantire che l’impegno continui a lungo nel futuro”. 

Steven Alan Bennett e Doc. Elaine Melotti Schmidt non avevano mai preso in considerazione l’idea di donare una parte della loro collezione fino alla prima ondata di Covid-19 della pandemia, nel 2020, che li ha fatti riflettere: ”La moralità era nella nostra mente. Invecchiando, abbiamo iniziato a pensare che fosse importante trovare una casa per le opere e il MMA si era dimostrata capace di gestire il Bennett Prize”, ha dichiarato la Doc. Melotti Schmidt.  Steven Alan Bennett ha aggiunto: “Ogni collezionista vuole proteggere l’aggregazione che ha creato. E la semplice verità è che la maggior parte dei musei non vuole abbracciare la visione di un determinato collezionista, ma vuole raccogliere singoli pezzi. Quando abbiamo iniziato a parlare con il MMA, abbiamo scoperto che aveva una lacuna, in termini di donne artiste, e molte delle opere contemporanee che avevamo raccolto rispondevano a questa lacuna”.

Con l’ala prevista, l’MMA ritiene di potersi assicurare una piattaforma per esporre le opere delle donne artiste in perpetuo. In questo modo va ad abbracciare un esperimento curatoriale in corso nelle gallerie delle esposizioni permanenti dei principali musei del mondo, come il Brooklyn Museum of Art, il Dallas Museum of Art e la Tate di Londra, che hanno reimmaginato le loro collezioni per presentare un maggior numero di donne e artisti di colore. “Voglio che la gente venga a vedere queste opere d’arte, soprattutto altri professionisti del settore museale che possono così emulare ciò che abbiamo fatto”, ha dichiarato il direttore Hallman.

La cerimonia formale di apertura del cantiere avrà luogo stasera, sabato 11 giugno, prima del Gala per il 110° anniversario del MMA, ci piacerebbe essere fisicamente presenti, ma sarà come se lo fossimo: congratulazioni ai Bennett per questo straordinario esempio di cultura e al Muskegon Museum of Art per il nuovo progetto che possa essere fonte di ispirazione per molti altri.

(On the title, Self-Portrait as Clio by Artemisia Gentileschi, 1593-1653. Courtesy of Muskegon Museum of Art )

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