La Goldman Global Arts di Miami inaugura la prima personale di Kobra negli States: quando il messaggio sociale si fa Larger Than Life- parte II, nei colori di Eduardo Kobra.

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Fra le mura del Wynwood Wall, la Goldman Global Arts ha celebrato l’esposizione evento per collezionisti e appassionati di Kobra, dal titolo Kobra – Larger Than Life-parte II: la prima esposizione personale dell’artista brasiliano negli States. Aperta da qualche tempo, l’esposizione chiuderà i battenti dopo la seconda settimana di novembre. 

La mostra, curata da Peter Tunney in collaborazione con la Goldman Global Arts espone opere uniche realizzate su tela, e mai viste in precedenza, alcune delle quali ispirate agli omonimi murales realizzati nel corso degli anni dall’artista.

Le opere, molte delle quali sono state vendute, hanno prezzi che oscillano tra i $45.000 per Karo Girl del 2019, e della serie Ethnicities, (disponibile anche su stampa in limited edition con firma apposta dall’artista, per un valore di $3000/$3500 la versione con cornice) e i $100.000 per Ziggy Sturdast (dal murales realizzato a Jersey City, US nel 2015) e King Basquiat entrambe del 2019, rispettivamente omaggio a David Bowie e a Jean Michel Basquiat.  

Ziggyes Sturdast (David Bowie), 2019. Spray paint & airbrush on canvas. 100.5″ x 56″

Tra le varie opere esposte figurano sia personaggi chiave di importanza sociale per il messaggio di pace che hanno trasmesso al mondo (Mandela, Madre Teresa – tratto da Peace, dipinto a San Paolo del Brasile nel 2018 – e Muhammed Alì, Gandhi), che figure che hanno rivestito un’importanza storica per il loro contributo nelle arti (Miles Davis, Tupac & Notorius Big e Ray Charles – da un murales eseguito a San Paolo del Brasile nel 2015 – per la musica, Frida e Diego e Pablo Picasso per le arti visive ed Einstein on the Beach per la scienza). Ci sono poi opere di significato sociale, (OriGUNmi, American Dream, Man on The Moon, Peace Poste, Coexist) ed opere tratte da Ethincities (Kayapó Boy e Goroka Boy o Chinese Girl – tratti da Ethnicities e dipinti a Miami in occasione di Art Basel 2018)  e infine alcune opere che richiamano lavori precedenti, come: Ballerina, Baiana, Maracatu (tratto da Rhythms of Brazil, dipinto a Tokyo nel 2015), Ballerina II e The Kiss. Le opere facenti parte della serie Ethnicities, e realizzate in collaborazione con il fotografo inglese Jimmy Nelson, che ha trascorso trent’anni della sua vita ad immortalare culture indigene in tutto il mondo nella speranza che si potesse imparare ad amare e a rispettare la terra come fanno loro, sono, personalmente, i suoi grandi capolavori: volti adornati da ornamenti folkloristici che lasciano l’osservatore a bocca aperta. 

Mother Teresa (from Peace! SAu Paulo, Brazil, 2018). Spray paint & airbrush on canvas. 76″ x 86″

Negli ultimi trent’anni ha creato oltre 500 murals monumentali attraverso i cinque continenti, in oltre 40 paesi tra cui Italia, Spagna, Norvegia, Inghilterra, Malawi, India, Giappone, Emirati Arabi e Stati Uniti: New York City, Chicago, Los Angeles e Miami.

L’artista è famoso in tutto il mondo per il suo stile inconfondibile che utilizza colori vivaci e linee audaci rimanendo fedele al tema caleidoscopico che rende assolutamente riconoscibili i suoi lavori. La tecnica di ripetizione a scacchiera di quadrati e triangoli, ricchi di sfumature dovute all’uso sapiente di pennelli, aerografo e bombolette spray, gli consente di caratterizzare i personaggi famosi che ritrae nelle sue immagini “più grandi della vita” (Larger Than Life). Personaggi che non sono scelti a caso ma che hanno una caratura importante in relazione all’impatto sociale che hanno avuto nel mondo (sono un esempio: Gandhi, rappresentato su murales a Mumbai in India o Mandela in Malawi, entrambe nel 2017) o nello specifico in un determinato luogo (sono un esempio: Rubistein, a Lodz in Polonia nel 2014 o Alfred Nobel, a  Boras in Svezia nel 2014). 

Eduardo Kobra, photo credit to Paulo Mumia.

Ispirato da una vita incentrata sulla condivisione di messaggi umanitari che mette in evidenza anche le preoccupazioni ambientali Kobra è impegnato in prima fila per le buone cause: Greenpeace, la pace nel mondo, l’inquinamento. Temi che tratta con particolare cura per veicolare il suo messaggio di pace attraverso la sua arte, che secondo  Kobra rappresenta il mezzo sociale attraverso il quale diffondere messaggi di pace, amore e speranza, citandone come esempi i personaggi che ne hanno fatto la missione di vita divenendo punti di riferimento mondiali.

Nato a Jardin Martinique (1975), uno dei quartieri più poveri nel sud di San Paolo del Brasile Kobra ha iniziato da ragazzino a “imbrattare” i muri della scuola e del vicinato. Si parlava di atti vandalistici allora, quando la pratica della street art era ancora considerata illegale, prima che subisse lo sviluppo verticale che ha avuto poi negli anni a seguire. Kobra è stato portato in carcere tre volte, incriminato per crimini ambientali. 

Nonostante però le peripezie della giovinezza, il primo lavoro retribuito non è tardato ad arrivare: sono gli anni ’90 quando lavora alla creazione di poster e dipinge set di giocattoli e immagini decorative per gli eventi di quello che era un tempo il più grande parco divertimenti  del Brasile. 

from the Wall of Memories.

Tuttavia è nel 2007, con il Muro dei Ricordi (The Wall of Memories) che comincia a farsi notare:  Kobra diventa avido ricercatore di immagini del passato di San Paolo del Brasile che riproduce su larga scala in tonalità seppia e bianco-nero con qualche elemento di colore. Murales che servono, oltre a salvaguardare l’importanza dei luoghi, anche a rafforzarne il senso di appartenenza dei suoi abitanti.

Mentre la sua prima opera fuori dal Brasile è a Lyon (Francia, 2011) è nel 2016, l’anno dei Giochi Olimpici a Rio de Janeiro che Kobra compie l’opera audace di raffigurare cinque volti, Ethnicities, rappresentanti i cinque cerchi olimpici dipinti su un muro in un area precedentemente fatiscente della città. Un record mondiale per il più grande murales creato da un sola persona su un muro lungo 190 metri con un’altezza di 15,5 metri per un’area totale di quasi 3000 metri quadrati. Un primato superato solo dallo stesso Kobra nello stesso anno, quando realizza l’opera su commissione Cacau Show per una nota azienda di cioccolato brasiliana, rappresentata su una superficie di 5.742 metri quadrati.  

Ethnicities All Are One (Ethnic), Rio de Janeiro, Brazil (2016)

Fra i suoi lavori più famosi figura Il Bacio del 2012 (rimosso quattro anni dopo) a New York: una rilettura con il suo gioco di colori della famosa immagine di Alfred Eistein del 1945 nella quale un soldato bacia una passante mentre il popolo scende in piazza per celebrare la fine della seconda guerra mondiale.

Eduardo Kobra è oggi giorno uno degli street artists più quotati per via dello stile sorprendente della sua arte: immagini iper-realistiche, spesso basate su fotografie di personaggi come l’architetto brasiliano Oscar Niemeyer (2013), l’artista spagnolo Salvador Dalí (2017) e il musicista brasiliano Chico Buarque (2014), ricoperto di colori forti e contrastanti. L’abilità di Eduardo Kobra è quella di mantenersi un artista foto-realista pur impiegando il giocoso tema cromatico che crea un contrasto sorprendente con l’ambiente circostante, qualunque esso sia: sia che si tratti di Wynwood a Miami (Tupac and Notorius Big, 2013) piuttosto che di Amsterdam nei Paesi Bassi (Anne Frank, Let me be myself, 2016), nella fredda Mosca, Russia (Ballet Dancer, 2013), sulle cave di Marmo di Carrara in Italia (David, 2017) o nelle zone fatiscenti di São Paulo do Brazil (Rational, 2014). 

David, Carrara, Italy (2017)

Tra le sue opere più recenti c’è l’omaggio ad Ayrton Senna presso il Checco Costa Museo di Imola in Italia: un’opera sorprendente lunga 21 metri ed alta 7, che celebra il luogo della tragedia dove il leggendario pilota brasiliano perse la vita il 1 maggio del 1994.

Eduardo Kobra celebra Ayrton Senna a Imola – Foto da uff.stampa Museo multimediale Autodromo di Imola

On the title: Goroka Boy (from Ethnicities, 2019). Spray paint & airbrush on canvas. 77″ x 99″

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