Il Patricia and Phillip Frost Art Museum celebra Astrattismo contemporaneo e i libri artistici

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Astrazioni e libri d’artista sono i temi con i quali Amy Galpin, curatrice del Patricia and Phillip Frost Art Museum, ha celebrato l’apertura di due entusiasmanti esposizioni artistiche: Cut- Abstraction in the United States from 1970s-Present e Spheres of Meaning, an exhibition of Artist’s Books, entrambe in esibizione fino al 25 Agosto 2019.

L’apertura delle esposizioni è seguita alla conversazione in apertura tra Amy Galpin e due degli artisti presenti in esposizione: Carol Todaro e Loriel Beltrán. Entrambe residenti a Miami i due artisti sostengono l’importanza del processo di sperimentazione sui diversi materiali che li ha portati alla produzione delle loro opere. Carol Todaro, che espone in Spheres of Meaning, an exhibition of Artist’s Books è insegnante alla New World School of the Arts di Miami ed è un’ artista e scrittrice che combina entrambe le attività creando libri di artisti. Il balance del lavoro in esibizione (Villanelle, del 2019) è la translucentezza e la trasparenza dell’opera su larga scala, giocata sulle tonalità pastello e sorretti da leggii, come fossero musica effimera . Loriel Beltran, espone invece in Cut- Abstraction in the United States from 1970s-Present. È stato fra i fondatori di quella che è stata una delle più divertenti gallerie artistiche di Miami, inizialmente chiamata Guccivuitton e poi Versace Versace Versace. Nella sua opera, Classical Weight, concepisce l’astrattismo come un processo che richiede mesi, persino anni, di preparazione e si compone di strati di colore lasciati essiccare all’aria e grattati fino a comprimerli l’uno sull’altro come fossero strati depositati e ammassati  dal tempo che lasciano intravedere tutti i colori di  cui sono composti. 

part. Classical Weight by Loriel Beltrán, 2007-2019. Latex and acrylic paint on wood panel and alluminium.

Oltre ai due artisti molti altri che hanno preso parte alle esibizioni, e nel particolare:

Cut-Abstraction in the United States from 1970s-Present, è un’esposizione che propone diverse generazioni di artisti americani a confronto che ripercorrono la storia dell’astrazione americana contribuendo a perseguire nuove direzioni nel campo, che ampliano gli studi precedenti con un approccio differente. Il lasso di tempo delle opere in esibizione investe gli anni che vanno dal 1974-5, con le opere i Jack Whitten, al 2019 con i lavori di Alejandro Contreras, fra loro Sam Giliam (1979), Ed Clarck,(1999), Alvin Loving, Jr, Charo Oquet, Howardena Pindell, tanti altri.  

L’astrattismo ha giocato un ruolo fondamentale nella storia dell’arte moderna e contemporanea degli Stati Uniti d’America, sfidando le idee tradizionali dei canoni artistici. Grazie all’incipit dell’astrattismo alcuni artisti abbandonarono il pennello in favore della spatola, o della vernice diluita e ricomposta in forme, linee e colori disposti in modo di creare una composizione che potesse esistere con un grado di indipendenza a sè stante rispetto alle referenze visuali nel mondo

Diversi sono stati i criteri con i quali gli artisti in mostra hanno concepito il concetto di arte astratta. Fra loro i lavori di Jack Whitten per i quali l’artista ha ideato appositi attrezzi artistici che gli servivano a concretizzare i differenti approcci alla vernice in riferimento ai cui esperimenti ha affermato: ”L’ho tagliata, laminata, smerigliata, congelata e fatta bollire“. Fra le opere di Jack Whitten in esibizione anche quella dedicata allo scomparso Alvin Loving, Jr, il primo artista di colore ad avere una personale al Whitney Museum di New York. In mostra anche una sua opera per la quale l’astrazione risulta come la combinazione e la sovrapposizione di forme a spirale, (simbolicamente la spirale rappresenta la continuità della vita), che simboleggiano i quilt composti dalla mamma quando era bambino. Sempre riferita all’arte del quilt, particolarmente in voga nello stato del Mississipi dove è nato,  sono le opere di Sam Gilliam che rappresentano una sorta di quilted in cui i tre grandi pannelli di canvas sono imbevuti di colore e sospesi come fossero sculture con all’interno sperimentazioni di forma. 

E-Stamp IV (Five Spirals, For Al Loving Jr) by Jack Whitten for Alvin Loving Jr, 2007. Acrylic on canvas.

Jacin Giordano ha ribadito con la sua opera (letteralmente una nuvola di carta) il concetto di scultura secondo Frank Stella, per il quale: “La scultura è solo un dipinto ritagliato che si è alzato da qualche parte”. Angel Otero, concepisce invece l’Astrattismo come sovrapposizione di strati di ritagli di precedenti lavori che creano un dialogo con il passato, mentre Clara Varas,  miscela pittura e scultura tagliando le tele che diventando la combinazione caotica di forme disparate. Risente dei viaggi fatti in China, North Africa e Grecia, Ed Clarck, che talvolta dipinge le sue tele con una scopa mentre sembrano interagire fra di loro le opere apparentemente piatte ma voluminose, di Elizabeth Murray. Ha forme geometriche e colori brillanti l’opera che sembra sprigionare energia cinetica, di Alejandro Contreras. Nanette Carter esplora la luminosità, densità e trasparenza del Mylar (il materiale sviluppato da Dupont),. L’opera spirituale di Charo Oquet  è invece connessione di forme e materiali che dipinge con intensa e caotica energia. Sono collage dinamici le opere di Jeffrey Gibson e piccoli cerchi cutterizzati la signature di Howardena Pindell, mentre Maria de los Angeles e Roberto Jamora riprendono con le loro opere,  temi legati al loro passato da immigrati. 

Lisa Haque and her work, Dua, 2019. Cotton and kozo.

Se per gli artisti di Cut- Abstraction in the United States from 1970s-Present, la carta e la tela sono mezzi attraverso i quali esprimere  il loro concetto di arte astratta, gli artisti in esposizione con Spheres of Meaning, an Exhibition of Artist’s Books si esprimono in una forma artistica di nicchia, che solo chi conosce, o ha la possibilità di vedere, è in grado di associare al concetto di alta forma artistica. 

Gli artisti in questione, fanno libri e trasformano l’idea del leggere e del girare la pagina come un processo artistico che si compone di materiali che sanno essere sorprendenti. Ne sono un esempio i lavori di Lisa Haque, Dua e Milk Teeth: intricati lavori di carta fatta a mano che sembra diventare soffice tessuto che riprende delicati ricami di textures differenti o i denti di latte di un bambino (romanticamente quelli della figlia dell’artista).  

Miami celebra l’Astrattismo in quanto culla dell’arte contemporanea ed appare come un contesto sorprendente il fatto che la mostra faccia un punto sulla storia moderna della città con i libri appartenuti a Purvis Young, il celebre artista autodidatta originario di Overtown, senzatetto e galeotto, che usava frequentemente reclamare i libri scartati della biblioteca e che dipingeva utilizzando talvolta i fogli più improbabili come la lista di attesa di un ristorante. 

Untitled, 1990c by Purvis Young. Acrylic on paper.

Fra gli artisti in esposizione Rosemarie Chiarlone e la sua ricerca della struttura visiva del testo come linea, immagine e trama che esplora i confini tra fisico e psicologico. Sono collage e  sketchbooks nostalgici composto da pagine di immagini tratte dai comics o dai libri d’arte i lavori di Diego Gutierrez.  Si ispirano invece alla tragedia dell’Hurricane Katrina (nel Agosto del 2005) due dei libri alterati di Donna Ruff, che manipola ed altera la carta fino a crearne forme nuove. Offre una narrazione delle distanze tra l’opera d’arte e lo spettatore il libro tattile di Rafael Domenech; i libri di Claire Jeanin Satin creano visioni alternative lontano dalle barriere convenzionali che cercano di ricomporre pezzi di esperienze fenomeniche in forme estetiche nuove e fantasiose. Lavora con stampe, disegni, video e fotografia Onajide Shabaka che ricrea il meticoloso processo di osservazione; Lydia Rubio combina i suoi libri artistici con pittura (ink e acquerelli) con ricordi di viaggio (tickets, banconote, …), includono invece alchimia, studi religiosi, arte dei tarocchi e astrologia le pagine di Carlos Maciá che presenta per l’esibizione le pagine tratte dal libro latino De Sphaera pubblicato nel 1564. Un incoraggiamento per chi con i libri ha vissuto l’intera vita, l’opera di Margarita Cano, che ha lavorato per trent’anni alla Miami-Dade Public Library di Miami.

Che sia una poesia piuttosto che un racconto romantico, una frase composta fra cancellature piuttosto che immagini che rimandano a vecchi libri, i libri di artista esposti sono sorprese dentro le sorprese. Se l’approccio con il quale l’osservatore si avvicina soddisfa la curiosità estetica, il tatto e l’intelletto ne sono altrettanto appagati.  Non resta altro che aprire quei vecchi cartoni portauova e sfogliare le pagine o aprirle a fisarmonica, lasciando andare con esse l’immaginazione.

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