Face to FACE con Steven Alan Bennett e la Dr. Elaine Melotti Schmidt, fondatori del The Bennett Prize for Women Figurative Realist Painters

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Se la notizia del Baltimore Museum of Art di voler acquistare nel 2020, solo opere di artisti al femminile, prendendo posizione in merito allo squilibrio di genere all’interno dell’istituzione, ha in qualche modo dato uno scossone al mercato dell’arte, di certo l’iniziativa non ha sorpreso Steven Alan Bennett e la moglie, e co-curatrice, Dr. Elaine Melotti Schmidt. 

Collezionisti d’arte di San Antonio, Texas, Steven Alan Bennett e la Dr. Elaine Melotti Schmidt hanno iniziato a collezionare opere d’arte al femminile molto tempo fa, arrivando ad istituire addirittura il prestigioso “ The Bennett Prize for Women Figurative Realist Painters ”. (lett. Il Premio Bennett per le Artiste Realiste Figurative).

Ho avuto il piacere di conoscere personalmente i Signori Bennett alla convention di FACE-Figurative Art Convention and Expo dei quali sono sponsor in quanto fervidi sostenitori del realismo figurativo. La convention annuale è organizzata da Peter Trippi ed Eric Rhoads, ed è giunta quest’anno alla sua quarta edizione (che si terrà a Baltimora, dal 29 ottobre al 1 novembre, 2020) a proposito della quale dicono: “Il nostro desiderio di sostenere il realismo è lo stesso motivo per cui abbiamo deciso di sostenere FACE: la convention annuale il cui pubblico di riferimento è composto da artisti figurativi praticanti. Abbiamo partecipato alle convention scoprendo un’agenda molto ben strutturata e stimolante che include lezioni, dimostrazioni e opportunità di creare relazioni con altri artisti per migliorare la propria pratica.” 

Steven Alan Bennett, Peter Trippi and Dr.Elaine Melotti Schmidt

Tornando alla Collezione Bennett, è stato Steven Alan Bennett, con un passato da manager alle spalle, che dieci anni fa, trascurando il collezionismo di posters e fotografie, ha iniziato a collezionare seriamente opere d’arte che, dopo accurati studi e ricerche di settore, ha deciso di focalizzare sul realismo figurativo eseguito esclusivamente da donne. Una scelta perfettamente condivisa e sposata dalla moglie, Dr. Elaine Melotti Schmidt, filantropa con una particolare predisposizione per i bambini con disabilità e in condizione disagiate.

Le motivazioni che hanno portato Steven Alan Bennett e la Dr. Elaine Melotti Schmidt a questa scelta stilistica sono essenzialmente due: innanzitutto l’intenzione di supportare le donne artiste realiste figurative, che sono oggi giorno molto numerose e di grande talento, e l’intenzione di ridare alla pittura realista figurativa l’importanza che ha perso nel tempo. 

Se si analizza la storia, ad eccezione infatti di Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Berthe Morisot, Élisabeth Vigée Le Brun e poche altre parimenti eccelse, le donne hanno sempre giocato nel mondo dell’arte, un ruolo marginale rispetto a quello svolto dagli uomini. Per essere considerate più credibili ed essere remunerate nella stessa misura hanno dovuto persino utilizzare pseudonimi maschili per poter riuscire a vendere le loro opere. 

Il secondo motivo è dovuto al ruolo pressoché assenteista di musei, gallerie ma anche istituzioni scolastiche che hanno completamente trascurato il realismo figurativo a favore dell’arte moderna e contemporanea: “Riteniamo che il realismo figurativo sia, a torto, un figliastro nella Big Art. Questa non dovrebbe essere la situazione, dopo tutto, la pittura realista figurativa è il fondamento della storia dell’arte e presenta la forma umana in tutta la sua diversità. Ha un ruolo importante da svolgere in una società che lotta per comprendere le differenze e gli aspetti comuni umani, inclusi razza, genere e status sociale. Di conseguenza, la nostra speranza è che il Premio Bennett contribuisca al realismo di oggi”, dichiarano Mr. Bennett e la Dr. Melotti Schmidt. 

The winner of The Bennett Prize 2019 Aberration by Aneka Ingold.

Attualmente la Collezione Bennett vanta quasi 200 pezzi che i coniugi hanno composto e accrescono seguendo riviste di settore, siti internet -fra i quali Artsy- seguendo personalmente gli artisti sui social network ed entrando in contatto con galleristi e curatori di musei. Hanno sottoscritto anche un servizio web che li avvisa delle vendite e delle aste che includono lavori di artisti a cui sono interessati, cosa estremamente utile questa poichè li avvisa quando i dipinti di artisti specifici sono in vendita, sia nelle aste che nelle gallerie. 

Infine, partecipano attivamente alle varie fiere ed esposizioni sparse per l’America alla scoperta di nuovi artisti. Non é difficile durante la Miami Art Week di Dicembre, imbattersi in queste due squisite persone.

A proposito della loro collezione Mr. Alan Bennett e la Dr. Melotti Schmidt affermano: ”Il numero di pezzi presenti nella Collezione ci consente di ruotarli quando ne acquisiamo di nuovi o decidiamo di provare una diversa disposizione sulle pareti. Abbiamo anche un certo numero di lavori dati in prestito e siamo lieti di poterlo fare, poiché questo aumenta la visibilità degli artisti oltre che la visibilità del genere realistico. Quanto siamo fortunati a vivere con “le ragazze!” 

It Was The Sounds of Their Feet by Alea Chapin, 2014. Oil on Linen. 84″ x 120″

L’amore per l’arte realista figurativa e la necessità di offrire un incentivo per il mondo dell’arte pittorica al femminile offrendo la possibilità di offrire visibilità ad artiste talentuose ha spinto i coniugi Bennett ad istituire nel 2018 il “The Bennett Prize for Women Figurative Realist Painters”, attualmente il premio più remunerativo elargito alle donne per la pittura. La prima giuria era composta da quattro persone: Steven Alan Bennett, Art Martin, curatore capo del Muskegon Museum of Art, l’artista Andrea Kowch e l’artista e professoressa d’arte della University of Notre Dame, Maria Tomasula. Il Premio corrisponde in termini economici a $50.000 per la vincitrice che le consente di poter lavorare in maniera autonoma per un discreto periodo di tempo, e $1000 ciascuna alle altre nove finaliste. Il premio è stato garantito in perpetuo attraverso il versamento di 3 milioni di dollari alla Fondazione Pittsburgh -uno dei centri filantropici fra i più antichi della nazione. Il Presidente e CEO della Pittsburgh Foundation, ha definito il premio Bennett come: “uno degli esempi più creativi ed entusiasmanti di come la Fondazione e il suo Centro di filantropia collabora con i donatori per trasformare le loro idee in progetti tangibili e innovativi”. Un premio  con un riconoscimento internazionale che va oltre il valore monetario e che si concretizza sia per la vincitrice che per le finaliste nel promuovere le loro carriere e di ricevere un riconoscimento professionale che garantisca visibilità non solo attraverso la stampa, i social media e un catalogo dedicato alla mostra, ma anche attraverso l’esposizione nel Muskegon Museum of Art, in Michigan, alla quale farà seguito un tour nei musei degli Stati Uniti d’America. Attualmente, gli artisti selezionati come finalisti hanno ciascuno almeno due pezzi inclusi nella mostra, Rising Voices, del Muskegon Museum of Art e  le loro opere sono in vendita. 

White Fives by Margaret Bowland, 2012

“The Bennett Prize for Women Figurative Realist Painters” è un concorso aperto alle artiste realiste-figurative che non hanno mai venduto un’opera d’arte con un valore superiore ai $ 25.000. Condizione sine qua non, per essere accettata, è che l’opera presentata deve essere dipinta in uno stile in cui la figura umana, maschile o femminile, sia rappresentata realisticamente al centro dell’opera. Possono partecipare tutti i generi artistici che utilizzino materiale pigmentato (olio, acrilico, tempera all’uovo, encausto, pastelli, matite colorate, acquerello, ecc…) a due dimensioni, non sono pertanto incluse scultura, fotografia o installazioni, video e performance. Per tutte le specifiche si consiglia di visitare il sito  www.thebennettprize.org

Dopo aver incentivato le artiste a partecipare numerose al The Bennett Prize, la Dr. Melotti Schmidt, come ha ripetuto anche durante il discorso di presentazione del Bennett Prize durante FACE 2019 ha ribadito che: “Se chi partecipa non vince, non si scoraggi ma costruisca la sua resistenza e la sua grinta partecipando nuovamente”.  

Dr. Elaine Melotti Schmidt’s speech at FACE 2019

Finalista del Bennett Prize nel 2018, Aneka Ingold, di Tampa, ha vinto l’edizione 2019 : il suo lavoro potente ed espressivo ha esplorato le esperienze delle donne attraverso il tempo, la cultura e la storia. 

Se per Steven Alan Bennett e la Dr. Elaine Melotti Schmidt il presente è certo, il futuro non è da meno ed hanno le idee ben chiare  riguardo al dove andrà la loro collezione. La speranza di Mr. Bennett e della Dr. Melotti Schmidt è quella di donare l’intera Collezione ad un solo museo che ne garantisca però la completa esposizione se ciò non dovesse avvenire i pezzi saranno allora donati a più musei le cui missioni rispondono alle intenzioni dei due collezionisti. Ma per questo c’è tempo e il futuro non è ancora scritto, nel frattempo, sul grande esempio offerto dai Bennett, nell’anno del centenario del diritto di suffragio alle donne, tutte le organizzazioni  artistiche della contea di Berks, in Pennsylvania, onoreranno le artiste con una celebrazione delle donne nelle arti. 

In attesa di partecipare a FACE 2020, in cui Mr. Bennett e la Dr. Melotti Schmidt parleranno del “The Bennett Prize for Women Figurative Realist Painters” non ci rimane che aspettare lasciando che la storia, quella scritta, o meglio, dipinta, dalle donne, faccia il suo decorso.

(On the title: detail of Portrait of the Collectors, Steven Alan Bennett and Dr. Elaine Melotti Schmidt, by Katie O’Hagan, 2016, Oil on linen, 78 x 58”)

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