FabrianoInAcquarello: unità di intenti e varietà di espressione all’insegna dell’arte.

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Sono Giuseppe Prezioso -Responsabile marketing di Fabriano per Fedrigoni Group- e l’artista Davide Siddi ad entrare nel vivo degli eventi della terza giornata di FabrianoInAcquarello. 

Lo hanno fatto con una presentazione storica dei diversi tipi di carta e una dimostrazione pratica sulla carta “Artistico” appositamente studiata per la pittura ad acquarello. 

La azienda storica, nata nel 1264, ha traguardato nel tempo importanti sviluppi nell’ambito della carta e del suo utilizzo. La filigrana ne è un esempio. La filigrana è quel disegno traslucido, o scrittura impressa sulla superficie della carta, visibile quando la carta è tenuta alla luce. Un’invenzione degli esperti Fabriano che è stata celebrata e rispettata in tutto il mondo fin dal XIII secolo come marchio di fabbrica dagli artigiani e, in seguito, come elemento di sicurezza anticontraffazione. Nella presentazione storica e tecnica Giuseppe Prezioso ha illustrato come i processi tecnici di produzione della carta incidano in maniera importante nella resa del pigmento, che merita un occhio di riguardo anche in relazione alla tipologia del soggetto da rappresentare, che preferisce l’utilizzo di una carta satinata -ad esempio-  anziché a grana fine o grossa. Davide Siddi, artista italiano che vanta l’esposizione di un suo dipinto nel Museo dell’Acquarello, attualmnete in mostra presso il “Museo della Carta e della Filigrana” di Fabriano, ha invece condotto in parallelo una dimostrazione pratica sulla reazione del pigmento in base alla granulometria della carta Artistico. “Consiglio di sperimentare sempre la qualità della carta con la tecnica del bagnato su bagnato, che consente di capire in quale modo approcciarsi nella stesura del pigmento”, ha dichiarato a tal proposito Siddi.

The Watermark invented by Fabriano, is the translucent design or writing impressed on the surface of paper, visible when the paper is held up to the light.

Grande protagonista della scena acquarellistica americana Keiko Tanabe predilige la pittura in plein air alla pittura in studio. Nella sua demo, sempre ricca di informazioni tecniche, ha eseguito tre soggetti differenti: una veduta di Venezia, località che ha visitato di recente, la piazza di Fabriano e un gruppo di artisti in plein air nel paesaggio di Palaermo. Mentre nella stesura del colore procede con la gradazione tonale dell’atmosfera, sulla quale poi costruisce i volumi e definisce i dettagli, nel resto della composizione si assume i rischi necessari ad enfatizzare la dimensione emozionale del dipinto. “Credo che il compito dell’artista non sia quello di rappresentare pedissequamente la realtà, quanto piuttosto di mostrare le motivazioni che portano l’artista a scegliere un soggetto e alle emozioni che derivano dal processo pittorico che sono più importanti della composizione stessa”, sostiene l’artista. La motivazione che l’ha portata a scegliere le tre rappresentazioni dell’Italia è la gioia che deriva dal rapporto che ha instaurato nel corso degli anni con il Paese e la gratitudine verso l’organizzazione che mantiene viva la tradizione di FabrianoInAcquarello. 

Keiko Tanabe, Pierre Guidetti and her final work demonstration

Ci sono artisti che durante la sessione dimostrativa esprimono verbalmente i loro processi mentali e ce ne sono altri che invece preferiscono delegare alla gestualità e all’armonia dei colori i loro pensieri. L’italiana Cecile Agnes è una di questi. Nella dimostrazione per Wilson & Newton ha lasciato che le sue pennellate persino sfuggevoli “sfiorassero” il foglio con piccoli  tocchi di colore trasparente che si sono sovrapposti grazie anche all’uso abbondante che ha fatto dell’acqua. 

Nel suo processo compositivo non solo ha lasciato che le colature di colore facessero il suo corso ma ne ha addirittura favorito il processo disponendo il foglio in verticale rendendole protagoniste della composizione per la resa poetica dell’opera che si concentra sulla definizione degli occhi dall’espressività quasi reale.

Didier Brot and the Cecile Agnes’ final work demonstration

La sessione di workshop giornaliera, è stata presieduta dall’artista e architetto di fama internazionale Giuseppe Mazzara che per la demo ha ha puntato i riflettori sulla composizione della figura umana.  Pur essendo saldamente legato alle radici dell’arte italiana del ‘900 l’artista ha scelto di trattare il tema attraverso la rappresentazione delle pose di una ballerina, soggetto tanto caro agli artisti francesi della fine del XVIII secolo e del XIX secolo, fra i quali Edgar Degas  e Pierre-Auguste Renoir. Mazzara, ha fatto posare la modella in differenti sessioni dimostrative di breve durata -5/10 minuti al massimo- a seconda della complessità della posa e ha poi fornito suggerimenti al pubblico e visionando le opere dei singoli partecipanti al workshop ha offerto sessioni critiche personalizzate, che sono sempre utili per mettere a fuoco eventuali errori di composizione. Lo scopo delle sessioni di posa brevi è quello di aiutare gli artisti a prendere decisioni compositive e a focalizzare l’attenzione sulle linee essenziali che definiscono la figura umana.

A frame from Gabriele Mazzara’s, “Human Figure with Model”, demonstration

È stato l’acclamato artista Angelo Gorlini, mentore di molti importanti artisti che sono stati aiutati ad aprire le loro menti in favore di una pittura più libera ed espressiva e che per l’occasione ha realizzato la dimostrazione per Renassans, Apa-Polska. Lo stesso Angelo Gorlini nella sua pratica ha abbandonato la composizione pittorica formale in favore della libertà di espressione emozionale. Secondo Gorlini: “Se si desidera raggiungere un livello di pittura superiore, è necessario abbandonare tutte le congetture mentali e tecniche che portano ad avere delle aspettative, in favore della libertà di espressione”.  Per la Renassans, Apa-Polska ha realizzato una duplice dimostrazione nelle quali ha utilizzato particolari prodotti messi a punto dal brand polacco in collaborazione con l’università di agraria. Nella prima dimostrazione, in bianco e nero ha utilizzato uno speciale carbone addizionato a gomma arabica con il quale ha interpretato l’atmosfera uggiosa di una giornata piovosa rielaborata in maniera sublime,  attraverso la stesura dei soli valori tonali.  “È fondamentale dipingere divertendosi, senza partire con l’aspettativa di realizzare un’opera perfetta e pertanto dedicandole non più di venti minuti. Dopo di che se l’opera piace, va bene, altrimenti si ricomincia da capo. Solo in questo modo avrete la possibilità di migliorarvi”, dice l’artista che ha realizzato una seconda dimostrazione a colori utilizzando un apposita polvere mascherante idrorepellente che messa prima della stesura del pigmento aiutare a preservare le zone chiare che, quando viene tolta con l’uso delle dita, si possono colorare in maniera diversa creando atmosfera, anche grazie all’uso abbondante che fa dell’acqua. Secondo Gorlini sono quattro i punti salienti da considerare nella pittura ad acquarello: uso abbondante del colore, l’acqua, il tempo di intervento secondo la sensibilità personale dell’artista e la speranza. 

A frame from Angelo Gorlini’s work in progress demonstration for Renasans, Apa Polska

L’artista peruviano Nicolas Lopez ha fatto una dimostrazione pratica con i colori Daniel Smith. Lopez ha realizzato, a partire dal foglio bianco un affascinante stralcio di un paesaggio urbano in bianco e nero, nel quale è l’acqua a svolgere il lavoro più importante mentre all’artista spetta il compito di conoscere il carico d’acqua presente nelle setole del pennello per poi gestirne la sua pressione sul foglio. Contemporaneamente  Laurin MacCraken , leader di FabrianoInAquarello per gli Stati Uniti d’America, ha parlato del “McCracken Black”, una tonalità di nero molto intensa e non riflettente messa a punto in collaborazione con Joe Cogley, proprietario e CEO dell’azienda  Daniel Smith. Laurin McCracken ha raccontato di essere rimasto affascinato dalle tonalità scure utilizzate dal suo artista preferito: Willem Kalf, uno dei più importanti pittori olandesi di nature morte del XVII secolo. Ha cercato quindi di riprodurre la medesima qualità di nero completamente coprente e anti-riflettente che ha messo a punto grazie alla combinazione di otto differenti pigmenti e che Joe Cogley ha in seguito introdotto nella palette Daniel Smith con il nome di “Nero McCraken”. Laurin McCracken,  artista e  volto noto fra gli organizzatori di FabrianoInAquarello, ha inoltre fornito alcuni suggerimenti tecnici  per la stesura di questo particolare colore che abitualmente utilizza nei suoi dipinti di still life. Il Black McCracken si basa sull’utilizzo di poca acqua calda nella quale stemperare il colore mentre  la stesura su foglio va fatta in maniera rigorosa e senza sosta partendo da un’angolazione del foglio. Un processo che richiede pazienza ma che offre risultati garantiti se steso come si deve. 

Nicolas Lopez’ final work demonstration for Daniel Smith watercolors, with Laurin McCraken

Musicista e compositore di musica jazz per oltre quaranta anni, Roberto Andreoli ha voluto rendere omaggio a Jim Hall: uno fra i più grandi musicisti jazz che con il suo approccio innovativo  e inimitabile ha reso la musica un veicolo di pace e un mezzo di condivisione delle conoscenze.

Come Jim Hall ha fatto nella musica, Roberto Andreoli ha cercato di mantenere i suo stile di pittura il più fresco possibile affidandosi all’interpretazione soggettiva delle emozioni. Dopo aver precedentemente realizzato le linee fondamentali del disegno ha iniziato ad enfatizzare l’incarnato del soggetto curando in particolare modo il viso e le mani del musicista. La pressione del pennello che si muove sinuosa sul foglio esattamente come le mani dell’artista si approcciano a suonare le corde della chitarra -solo accennata nella composizione cromatica di Andreoli- ha alternato la stesura di colori caldi alla stesura di colori freddi. Mentre la fisionomia si infittisce di dettagli cromatici che ne mettono in evidenza le nocche e l’espressività del viso, i colori caldi della giacca accompagnano la composizione della figura che emerge come un pop up dalla realizzazione astratta  del background. 

Anna Massinissa and Roberto Andreoli at the end of Andreoli’s demonstration

L’ultima performance artistica della giornata, quella di Pinuccia Tartarin, è stata accompagnata dalle note di Chopin. La Tartarin ha realizzato uno stralcio di paesaggio boschivo nel quale al background preparato precedentemente, ha letteralmente spruzzato con vigore il colore in direzione della composizione sulla carta in modo da ricreare -con consistenza materica- il fogliame e il sottobosco. Vigore che ha alternato alla lavorazione morbida degli angoli, cercati e perduti con i quali ha completato la composizione. 

Pinuccia Tartagni’s final work demonstration

La convention FabrianoInAcquarello, realizzata quest’anno al FICO Convention Center di  Bologna per motivi prettamente organizzativi e di capienza -vista la numerosa partecipazione del pubblico- tornerà domani nella città natia di Fabriano per celebrare l’ultimo giorno di convention. Seguiteci, noi di Miami Niche vi faremo scoprire il piacere della storia nella magica città di Fabriano, dove tutto nacque. 

(on the title, a frame from Cecile Agnes’work in progress )

Some works from the International Countries Watercolor Exposition at the foyer beside the conference hall
Alberto Bassani’s work at the International Countries Watercolor Exposition
Piter Ilitzky’s work at the International Countries Watercolor Exposition
Thomas Bucci’s work at the International Countries Watercolor Exposition
Victor Antonio Doria Tintanya’s work at the International Countries Watercolor Exposition
Dubarry Didier’s work at the International Countries Watercolor Exposition
Elena Brazzale’s work at the International Countries Watercolor Exposition

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