Dopo il frastuono della Miami Art Week, l’eleganza e la compostezza di Art Palm Beach Modern+Contemporary

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Lontani dalla folla della Miami Art week per la quale sembra non esserci un domani, apre l’esposizione Art Palm Beach modern+contemporary, giunta alla sua terza edizione. L’esposizione occupa il tent-site allestito all’angolo tra la Okeechobee Blvd e la Dixie  Highway a due passi dal centro. 

Un’esposizione molto differente rispetto a quelle viste durante la Miami Art Week, prime fra tutte Art Miami, Contest e Aqua sebbene della stessa famiglia.  Ci dice Mike Tansey, della Tansey Contemporary di Denver: “L’esposizione di West Palm Beach è diversa da tutte le esposizioni viste a Miami, ad eccezione di Art Basel che, con i suoi padiglioni, sa soddisfare tutti i palati, quella di Palm Beach è un’esposizione elitaria dai gusti più classici.”

Come dice Gloria Porcella della Galleria Ca’ D’Oro, con sede a Roma, Miami e New York: ”Eravamo presenti anche alla Miami Art con pezzi differenti. Ho voluto provare a portare l’opera fatta di libri di Chen Long Bin,  ma non funziona su Palm Beach: la gente si chiede dove poter mettere un’opera di questo genere.” Gusti tradizionali destinati ad una clientela più datata e tradizionalista composta per lo più da americani di lunga generazione. L’esposizione aperta dal 10 gennaio con accesso VIP e durata fino al 13 è andata in parte a beneficio degli Ann Norton Sculpture Gardens e della Joe Namath Foundation. 

La residenza della scultrice Ann Norton, che fa parte del National Register of Historic Places, per l’occasione ha esposto la mostra Contours in Metal: Sculpture ​by Gino Mile s​and ​Murano Mosaics: Persistence and Evolution (Contorni in metallo: Scultura di Gino Miles, e i Mosaici di Murano: Persistenza ed evoluzione) Composta da 20 opere l’esposizione punta i riflettori sulla delicatezza e la complessità dell’antica tradizione veneziana dei murrini attraverso l’arte di Lino Tagliapietra, ospite della Art Palm Beach, Clare Belfrage, Giles Bettison e Kazuki Takizawa. La Joe Namath Foundation, prende invece il nome dal fondatore, attore ed ex quarterback dei New York Jets, Joe Namath e che da 30 anni supporta organizzazioni neurologiche e benefiche indirizzate ai bambini. In occasione dei 50 anni di anniversario dalla vittoria del Super Ball, il MVP (Most Valuable Player), ha invece allestito una vendita, curata dal direttore della fiera Nick Korniloff, in cui saranno acquistabili opere d’arte donate da Bradley Theodore, Yigal Ozeri (opera ad olio sottostante), Skyler Gray, Jason Newsted e Danny Minnick il cui ricavato sarà interamente destinato ai bambini.  

Blue-chip, pezzi d’arte-post bellica e il meglio che l’arte del XX e XXI secolo possa offrire fra i tanti i nomi degli artisti che hanno animato le 70 gallerie provenienti da Europa e Americhe.Tra le gallerie che hanno partecipato, la Galleria Biba, sulla Worth Avenue a Palm Beach oltre a pezzi di Fernando Botero ha esposto in esclusiva l’artista Carole Feuermann, sponsorizzata durante la Miami Art dalla Markowicz Fine Art con sede nel Design District di Miami: fra i pezzi esposti anche gli ultimi dalla cuffia lavorata, sempre rivestita dagli Swarovski che caratterizzano le sue bagnanti. 

Plurirappresentate sono state le opere dello spagnolo Manolo Valdes: dipinti, stampe e sculture in uno stile caratteristico di marcatura non raffinata con i suoi mezzibusti e i volti delle meninias, estrapolate della storia dell’arte, Velasquez in particolare e di Sam Francis, espressionista astratto a metà con l’action painting. Il suo tipico modo di campire i colori, con preferenza di giallo, rosso, azzurro e arancione,  portano lo spettatore a definire i suoi dipinti aperti poiché presentano ampie aree di bianco. Particolare anche l’uso del dripping, (gocciolature), ben lontano dalla caotica veemenza degli action painters suoi contemporanei.  

Tra le opere esposte, la Robert Fointaine Gallery ha esposto gli sfondi monocromatici e le sagome di Alex Katz con la sua  Coca Cola Girl; un cartone il supporto di Antonio Tapié con Untitlet 1970, messo in vendita a 100.000 $ dalla Longs Harp Gallery. Il prezioso fazzoletto in lino ricamato e disegnato, Self Portrait di Louis Bourgeois, era in vendita alla ARCHEUS/POST-MODERN; un disegno a matita, una chiccheria, di Gustave Klimt del 1915 venduto a 120.000 $ dalla Kovacek Fine Art Vienna, così come Carletto Ponti, opera ad olio di Oskar Kokoschka del 1970. Era presente anche James Turrell con una delle sue rappresentazioni in chiave di luce blu, Untitlet 2013, esposto da Vertu Fine Arts in Boca Raton. Frank Stella era esposto con Untitled 1995, e la litografia The Great Heidelburg Tun, della serie The Waves, venduto a 36.000$. Nella stessa galleria due preziose ceramiche di Pablo Picasso direttamente da Mougins, esposto da Masterworks Fine Arts e Mari Abbott con Black Swan del 1956 venduto a 48.000$ dalla McCormick Gallery, Chicago; un disegno, progetto dell’allestimento di Christo a New York, The Gates Fra opere moderne e contemporanee anche gli oli di Rio Forstmann esposto dalla galleria Eckert Fine Art del Connecticut. Un’opera della serie Geometric Mouse di Claes Oldenburg campeggia invece alla Rosenbaum Contemporary che ha esposto anche le figure sinuose dell’italiano Oriano Galloni con A Veil in the Immense 1. L’ambiente fotografico è stato ampiamente rappresentato dalle opere di Helmut Newton, Stephen McCurry e Horst P. Horst: poche fotografie di caratura storica. 

 

In esposizione anche opere del newyorkese David Drebin e dalla fotografia assemblativa del francese Christophe Pouget. Ecclettiche le sculture di: Federico Uribe composte da proiettili e rappresentato dalla Adelson Cavalier Galleries; Francois Bell composte da oggetti staticamente scomposti e Sandra Sashou con le sue le broken works che per l’opera in esposizione, Raising the Barre del 2017, ha assemblato pezzi di statuette di  ballerina Lladrò. 

Incontrastata rimane comunque l’opera di Wayne Thyebaud Food Bowls, venduta approssimativamente a 3 milioni di $ dalla Galleria Waterhouse & Dodd, con gli studi della Forest Scene di Roy Lichtenstein, valutata $1,475,000, e  Bouquet d’oeillets aux amoureux en vert​, del1950, di ​Marc Chagall​, valutata $900,000. 

In attesa che arrivi Art Wynwood si continua ad investire nell’arte.

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