Aria di novità per la terza edizione di Watercolor Live, l’arte dell’acquerello attraverso gli occhi di: Thomas W. Schaller, Patricia Gúzman, Richard Russell Sneary, Mark Mehaffey, Mike Hernandez, e Irena Roman.

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“We are here to teach you, to inspire you and to make great friends” ha dichiarato The Man, Eric Rhoads, infaticabile propulsore di tutti gli eventi e delle attività proposte da Streamline Publishing, nella giornata di apertura ufficiale di Watercolor Live. 

What’s new in the third edition of Watercolor Live…there is an air of news for Streamline Publishing.

Giunto alla sua terza edizione, l’evento, al quale hanno partecipato più di trenta paesi sparsi nel mondo, è stato condotto, come oramai da consuetudine, da The Man, Eric Rhoads e da Kelly Kane, PleinAir Magazine and American Watercolor Weekly Editor-in-Chief.

A frame of Thomas W. Schaller’s demo. Memories and feelings of architectural painting.

Il primo ospite ad aprire Acquerello Live è il celebre artista e illustratore, Thomas W. Schaller. che risiede a Los Angeles: città che ama profondamente, e nella quale ha fotografato l’immagine delle lucciole che hanno ispirato l’artista. 

Le lucciole rappresentano per Schaller il flash point temporale capace di proiettarlo negli anni della giovinezza, quando le lucciole erano gradite ospiti di molti territori mentre oggi, purtoppo si vedono raramente. Questi piccoli, magici, volatili hanno risvegliato tutta una serie di emozioni e sentimenti che emergono chiaramente in ogni composizione dell’artista, compreso quello della giornata, realizzato a partire dall’immaginazione. Dopo una serie di studi preparatori, ispirati al movimento a spirale  delle lucciole -che richiama anche la Golden Ratio- l’artista  ha visualizzato le lucciole sotto forma di lanterne appese agli alberi, con i quali ha creato una composizione architettonica molto interessante. Il punto di vista dal quale l’artista realizza la composizione è volutamente particolare perchè in questo modo omette di svelare particolari eccessivamente descrittivi del luogo in favore della libera interpretazione dello spettatore. L’architettura è un altro elemento caratterizzante nelle opere dell’artista che ha una lunga carriera di architetto e illustratore alle spalle. Dipingere per Thomas W.Schaller significa riconnettersi alla vita perchè nell’atto di dipingere i suo pensieri sono completamente assorbiti dalla narrazione e senza farsi intimidire dai giudizi o dai pensieri negativi si arrende all’estasi della pittura. 

La tecnica pittorica di Schaller, verte sulla collisione degli opposti: gli spazi negativi e positivi, le luci e le ombre, i colori caldi e freddi. Una summa di fattori che sottolineano ancora una volta l’aspetto mistico delle opere di Schaller

A frame from Patricia Guzman’s portarit demo and her way to paint with the right sight of the brain

La pittura è lo specchio dell’anima e l’anima nobile di Patricia Guzman si rispecchia ogni volta che dipinge una ruga di espressione sui volti degli indigeni. Protagonisti indiscussi della sua serie Root, gli indigeni di Patricia Guzman si caricano della sfera ancestrale che ancora vive nelle popolazioni indigene e che emerge splendidamente nel contrasto stilistico, nel quale: alla definizione quasi iperrealistica del volto -l’essenza dell’essere- contrappone l’evanescenza del background e degli accessori -avere. Una contrapposizione già sottolineata da Eric Fromm, filosofo e psicologo, nel suo libro “Essere o Avere”. Come Eric Fromm anche Patricia Guzman si è laureato in filosofia : un valido strumento con il quale si è addentrata ancora di più nei meandri dell ‘indole umana con un occhio di riguardo per le minoranze etniche. 

L’amore di Patricia Guzman per la ritrattistica, ispirato nella tecnica da Andrew Wyeth, deriva anche dall’animo nobile di questa artista straordinaria, che ha imparato l’arte da un maestro di eccezione: il padre, definito dall’artista come:”un uomo di epoca rinascimentale nel mondo odierno”. Con tutto ciò che il termine “Rinascimentale” implica. Il padre è l’artista che le ha insegnato in maniera minuziosa tutti segreti dell’arte che ha in seguito deciso di perseguire ricercando la bellezza del realismo con la tecnica dell’acquerello. 

Durante l’esecuzione tecnica Guzman ha descritto i passaggi tecnici realizzati con una pittura multistrato estremamente trasparente alla quale aggiunge pigmento in maniera graduale negli strati successivi fino a completare la composizione di massima. Inoltre con la sua voce sempre pacata e “rassicurante” ha ribadito l’importanza dell’uso di una carta spessorata e di cotone al 100%: l’unica in grado di reggere le decine di strati stesi, che devono essere perfettamente asciutti prima di ogni passaggio. A ritratto ultimato ha rimarcato i dettagli aiutandosi con un pennello rigorosamente asciutto con il quale ha fatto emergere i particolari caratterizzanti del viso. 

Quella della Guzman è stata una sessione dimostrativa combinata alla meditazione che, grazie anche alla voce pacata e rassicurante, ha condotto i partecipanti fra i meandri del suo, profondo, processo creativo combinando nozioni tecniche a nozioni culturali e antropologiche di notevole spessore che hanno conquistato il pubblico.

A frame from Richard Russell Sneary’s landscape demonstration

Per Richard Russell Sneary la pittura paesaggistica ad acquerello è il segno indelebile capace di  catturare e riassumere i ricordi di viaggio e le sensazioni assimilate alla storia del luogo visitato. 

È questo il caso della fotografia selezionata per la dimostrazione giornaliera e scattata personalmente nel 2020 durante un viaggio nella Vallee Vinales a Cuba e che raffigura una realtà che caratterizza l’isola: le fabbriche di tabacco.

A prescindere dal significato compositivo dell’opera di Sneary è la modalità di esecuzione con la quel realizza la stesura dell’underpainting eseguite con degli ampi lavaggi di colore con i quali ingloba, mano a mano, i colori cromatici del paesaggio muovendosi dall’alto del cielo verso il basso del fogliame. Una modalità che aiuta nella definizione successiva di prospettiva e distanze realizzati con la stesura dei colori più scuri  dai quali emergono le forme in maniera tridimensionale. 

Per l’esecuzione dell’opera Sneary ha iniziato dalla realizzazione di uno studio tonale in bianco e nero e da uno studio cromatico. Su quest’ultimo in particolare sperimenta eventuali variazioni “last minute”, messe in atto per enfatizzare l’atmosfera compositiva. 

Per Russell Sneary lavorare su un paesaggio in un ambiente al chiuso implica metter in atto meccanismi inconsci, frutto di anni di studi derivati soprattutto dalla pittura in plein air, che gli consente di aggiustare in maniera quasi automatica eventuali anomalie della resa fotografica delle immagini. 

La composizione di Sneary, realizzata utilizzando prevalentemente un pennello calligrafico che muove come fosse una matita con la quale lavora sia su ampie superfici che sui dettagli,   è un insieme di contrasti resi dall’alternanza di  temperature calde e fredde e dalla contrapposizione dei bordi:  talvolta morbidi ed altre volte più duri, che ne definiscono anche le linee compositive. 

A frame from Mark Mehaffey’s first demo, using two layers of acrylic gesso on watercolor paper.
The second Mark Mehaffey’s painting demo using  Yupo paper.

L’artista Mark Mehaffey è rinomato per essere un impavido sperimentatore delle tecniche dell’acquerello trasparente realizzato a partire da supporti differenti rispetto al foglio tradizionale. Per la sessione dimostrativa Mehaffey non ha deluso il pubblico, realizzando due dimostrazioni con supporti alternativi: la prima realizzata a partire da un foglio a d acquerello sul quale ha steso due strati di gesso acrilico che rende la superficie scivolosa; la seconda utilizzando  la carta Yupo, una superficie ancora più scivolosa. 

Grande sostenitore della sperimentazione artistica , il coraggio di Mark Mehaffe gli è valso il titolo di “pittore senza paura”. 

Lo scopo di Mehaffey nella realizzazione della composizione  è stato quello di creare un paesaggio visivamente accattivante svincolato dalla mera rappresentazione della realtà. L’abilità di Mehaffey risiede, fra le altre cose, nella capacità di rendere il senso di profondità del paesaggio a partire dai valori tonali e cromatici che realizza con l’impiego dei colori primari ai quali aggiunge 

Le composizioni realizzata da Mehaffey, che semplifica notevolmente le forme,  oltre a lasciare in vista la granulometria dei pigmenti, sono enfatizzate dalle linee convergenti create sullo sfondo e che rinforza sul finire del processo compositivo in un continuo back and forth tra stesura e la rimozione parziale dei colori che smorza e riattiva. 

Per l’asciugatura del colore l’artista si è aiutato con un peon per capelli che ha mantenuto a debita distanza nella seconda dimostrazione per via della composizione in polipropilene della carta Yupo.

A frame from Mike Hernandez’ gouache landscape demonstration

Dopo le prime due sessioni  mattutine dai contorni quasi spirituali, quella di Mehaffey è stata solo la prima delle dimostrazioni “rivelatrici” che sono proseguite in seguito nelle sessioni pomeridiane. 

La rockstar Mike Hernandez, specializzato nella pittura a gouache ha dimostrato infatti ai partecipanti  come è possibile utilizzare lil suo medium preferito, in maniera del tutto simile all’acquerello. 

La gouache, potrebbe essere considerata la sorella gemella “eterozigote” dell’acquerello dal quale si differenzia, non solo per l’opacità che caratterizza il medium ma anche per l’ampio spettro di colori che a differenza sua,  l’acquerello è in grado di offrire. Con un pò di accortezza e molta conoscenza l’artista ha mostrato al pubblico come sfruttare tutte le potenzialità della gouache svincolandola dal preconcetto limitativo dell’opacità  fino ad ottenere dei risultati di trasparenza facilmente assimilabili all’acquerello. Una dimostrazione che ha ampliato le proprietà del medium e che ha suscitato l’entusiasmo del pubblico che ha sempre considerato la gouache come medium complementare all’acquerello e mai sostituibile.

Nella rappresentazione dell’immagine fotografica, scattata durante un viaggio a Whidbey Island, l’artista in un loquace e dettagliato dialogo con il pubblico ha realizzato una composizione composta dal 80% di trasparenza e al 20% di opacità. Durante il processo compositivo ha spiegato analogie, differenze e modi per ricavare la proprietà di trasparenza nella gouache che mantiene un pigmento più vivo e saturo, rispetto all’acquerello.  Nel processo compositivo, Hernendez ha utilizzato esclusivamente pennelli piatti che lo hanno aiutato nella definizione dei bordi duri della composizione rocciosa sullo sfondo ed ha, come ultimo tocco, ravvivato la luce riflessa sull’acqua con della gouache bianca. Una dimostrazione molto intensa in termini di contenuti e risultati, in considerazione poi del fatto che è solo la seconda esperienza dell’artista che, grazie ad una grande competenza nel campo della pittura in plain air, ha bypassato problematiche relative alla rappresentazione pittorica ispirata all’immagine fotografica.

A valuable tip to do watercolor by Irina Roman
A frame from Irena Roman’s still life demonstration
Irena Roman’s final work demonstration

L’ultima faculty member della giornata, non sicuramente in ordine di importanza visto il suo curriculum,  è stata Irina Roman: apprezzata insegnante della Massachusetts College of Art and Design. Con l’approccio tipico di chi l’arte la insegna giornalmente ad un pubblico variegato, la Roman ha presentato tutti i materiali che abitualmente utilizza nell’esecuzione di una composizione di still life che per la sessione dimostrativa era costituita da un grande vaso in vetro colmo di margherite e con delle scritte frontali tono su tono.  A fronte dei tanti anni di esperienza alle spalle l’artista ha fornito inoltre pratici suggerimenti tecnici che prevedono per esempio la diluizione del colore in pratici bicchieri numerati, utili nel processo compositivo e nella gestione dei colori che stende  per zone  a partire dallo sfondo, realizzato con un intenso colore omogeneo  virato sulla tonalità del blu-viola e che stende sfruttando la forza gravitazionale del pigmento unito all’acqua. Per potersi muovere in completa libertà e senza avere i timore di coprire zone non desiderate, Roman ha fatto uso della maschera per acquerello, che ha steso precedentemente sulle parti non immediatamente interessate al colore e che necessitano di rimanere bianche e che per mostrare la tridimensionalità degli oggetti affina sul finire della composizione per mantenere la corretta scala prospettica e tonale. 

È stato un Eric Rhoads, grande fan dei cambiamenti, a presentare tutte le novità dell’universo Streamline Publishing. Novità che riguardano il beginner’s day che a partire dall’anno prossimo assumerà una nuova denominazione: Essential Tecnicques Day,  più consona ai beneficiari della giornata formativa pre-evento alla quale non partecipano solo principianti. L’Essential Tecnicques Day anticiperà la convention vera e propria di due settimane per consentire ai partecipanti di approfondire gli argomenti in vista della convention ufficiale che non sarà più a fine settimana ma a metà settimana. 

Miami Niche vi aspetta domani per illustrarvi il secondo giorno di convention. Per chi di voi non lo avesse ancora fatto iscrivetevi alla quarta edizione di Waterecolor Live che sarà online dal 24 al 26, gennaio con l’Essential Tecniques Day previsto per l’11 gennaio, 2024.

(on the title, a frame from Patricia Guzman’s portrait demonstration)

 

A historical picture by LPAPA- Laguna Plein Air Painters Association
American Journey’s waatercolor brand introduced by Julie for Cheap Joe’s
Andrew Cook’s demonstration Traditional Kolinsky vs synthetic Imitation Kolinsky by Raphael brushes
Eric Rhoads and Kelly Kane, co-hosting Watercolor Live, 2023
Joy Ting Charde’s liquid watercolor demo for Blick Art Materials
Julie’s demonstration realized with Kilimanjaro Paper and American Journey watercolor for Cheaper Joe’s
Rembrandt special watercolor painting made by Wennie Huang for Royal Talens
The 4th Edition of Watercolor Live, 2024

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